Sono stati raggiunti da avvisi di garanzia i sei indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione delle case costruite a Lipari, con vista sul porto di Sottomonastero. Nel mirino della Procura di Barcellona sono finiti: un ex dirigente del commissariato di Milazzo, un dirigente comunale, tre comandanti dei vigili urbani, quelli a capo del corpo, succedutisi negli ultimi 5 anni, e un imprenditore edile.
A 5 dei 6 indagati si contesta il reato di abuso d’ufficio in concorso. Si tratta dell’ex dirigente del Commissariato di polizia di Milazzo, Salvatore Scaffidi; del dirigente comunale Biagio De Vita, architetto, degli ex comandanti della polizia municipale di Lipari, Aldo Marino, Domenico Russo e Stefano Blasco; del titolare di una impresa artigiana, Giuseppe Russo.
Unico tra i 6, quest’ultimo, per il quale non è ipotizzato il reato di abuso d’ufficio, ma, con Salvatore Scaffidi ( acquirente di un immobile sotto inchiesta e suo committente) di averne ristrutturato la facciata senza il nulla osta della Soprintendenza: l’immobile ricade in zona sottoposta a vincolo. Immobile destinatario di ordinanza di sgombero già nel 2007, cui, secondo l’accusa, non sarebbe mai stata data esecuzione dai restanti indagati.
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