Nel settembre 2014, con la formula “perchè il fatto non sussiste”, i giudici della seconda sezione del Tribunale avevano fatto crollare l’impianto accusatorio a carico dei due ex di Palazzo Zanca, avviato dal pm Margherita Brunelli, 3 anni prima, nel 2011.
Era, infatti, il 2011 quando l’assessorato alle Politiche Sociali finì sotto i riflettori della Procura. Al centro dell’inchiesta la messe di contributi per circa 300.000 euro che Aliberti e Leotta stavano per assegnare a varie cooperative e associazioni. Il clamore suscitato dall’inchiesta, di fatto interruppe l’iter di assegnazione, ma assessore e funzionario furono indagati per concorso in abuso d’ufficio, successivamente derubricato in tentato abuso d’ufficio.
Da quella vicenda scaturirono le dimissioni di Pinella Aliberti, assolta, come Leotta, 2 anni fa, adesso condannata ad un anno, come Leotta, dai giudici della Corte d’Appello.
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