La pasticca e il mare. Le ultime ore di Ilaria

Pubblicato il alle

3' min di lettura

Ilaria Boemi, 16 anni, è morta lo scorso 10 luglio per arresto cardiocircolatorio. E’ stata soccorsa in spiaggia, intorno alla mezzanotte, sulla battigia del lungomare che costeggia il viale della Libertà, ormai in fin di vita. Poche ore prima aveva assunto una dose di MDMA, una sostanza stupefacente di tipo sintetico che le è stata fatale.

All’alba di questa mattina, è scattata la misura cautelare degli arresti domiciliari – emessa dal GIP dell Tribunale di Messina, Maria Militello su richiesta del Sostituto Procuratore, Stefania La Rosa – per chi è ritenuto essere il pusher che ha materialmente ceduto la dose letale: si tratta di una giovane, una diciottenne. A lei gli investigatori della Squadra Mobile sono arrivati ricostruendo l’intera vicenda, dai contorni via via sempre più allarmanti.

La Polizia di Stato ha infatti individuato altre due giovani donne, che Ilaria conosceva e frequentava. La prima, oggi diciottenne, ma all’epoca dei fatti minorenne, è direttamente coinvolta. E’ stata lei a dare alla pusher, oggi agli arresti domiciliari, l’ecstasy, perché la vendesse a Ilaria. Hanno trascorso la serata prima della vendita insieme. Erano insieme quando Ilaria ha messaggiato scrivendo di voler acquistare l’ecstasy, la “maddy”, la “maddalena” che le faceva provare “l’amore per il mondo intero”. Insieme hanno deciso chi sarebbe stato a portare la droga a Messina per venderla a Ilaria.

La terza protagonista della vicenda è una sedicenne che le indagini hanno indicato come più volte in passato protagonista di cessione di LSD e della stessa MDMA a Ilaria e ad altre giovanissime.

Per lei e per l’altra, oggi maggiorenne, il Gip presso il Tribunale per i Minorenni, dr. Michele Saja, su richiesta del Sostituto Procuratore dr. Andrea Pagano, ha deciso la misura cautelare del collocamento in comunità da eseguirsi presso una struttura che dovrà essere individuata a cura della Direzione del Centro per la Giustizia minorile di Palermo.

La vendita della sostanza stupefacente a Ilaria la sera del 9 luglio non era quindi un caso isolato. Le ragazze raggiunte oggi da misura cautelare avevano “rifornito” amiche e conoscenti prima della morte di Ilaria e persino dopo. Risale infatti ad appena un mese dopo la morte di Ilaria un altro episodio, un’altra dose di “maddy” che in quel caso ha trovato un acquirente a Villafranca Tirrena.

Emergono poi altri personaggi su cui la Polizia continua ad indagare. Fornitori, tra cui personaggi noti alle Forze dell’Ordine, già arrestati per reati connessi alla detenzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, a cui le giovani pusher si rivolgevano al bisogno.

(477)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.