Confermato l’obbligo di firma, all’inizio ed al termine dei lavori in commissione, per i 12 consiglieri comunali di Messina al centro dell’inchiesta ‘Gettonopoli’. Il gip Maria Militello non ha accolto la richiesta di revoca della misura presentata dagli avvocati di alcuni consiglieri a seguito dell’interrogatorio che si e’ svolto nel giorni scorsi. Secondo il magistrato “le esigenze cautelari sono immutate”.
La maggior parte dei consiglieri, in nove, si erano avvalsi della facolta’ di non rispondere, in tre invece avevano deciso di rispondere e difendersi. Tra questi il consigliere comunale Piero Adamo, difeso dagli avvocati Massimo Marchese e Francesco Rizzo, che avevano presentato una memoria difensiva alla luce anche di regole piu’ severe introdotte lo scorso settembre, chiedendo per questi motivi la revoca della misura.
Per il gip, pero’, la situazione non e’ cambiata: “Il sistema di rilevazione tramite il cosiddetto badge – scrive il gip – e la registrazione audio delle sedute non scongiurano affatto il pericolo di reiterazione delittuosa, in quanto i controlli fino a questo momento previsti non sono stati attuati”.
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