Due società’ hanno ceduto un ramo d’azienda attraverso due distinti trasferimenti in modo da pagare l’imposta fissa su ogni passaggio, invece di tassare la singola operazione con imposta di registro proporzionale al valore dell’atto. L’obiettivo era conseguire un consistente risparmio di imposta su una vendita dal valore dichiarato di 9 milioni di euro. Ma il tentativo di frode e’ stato scoperto dai funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Messina e le società’ hanno già’ versato i 315.000 euro dovuti al fisco. La manovra era basata sul classico meccanismo delle società’-veicolo, operazione elusiva che prevede il conferimento di azienda con immobili da parte di una delle due società’ a una terza, cosiddetta “veicolo”, e la successiva cessione, a distanza di alcuni mesi, di quote della società’ “veicolo” alla seconda società’.
(52)