Non è raro trovare minorenni — e dunque sprovvisti di patente — alla guida di auto, parola dei Carabinieri. Cinque baby piloti — tutti di età non superiore a vent’anni, tre ancora minorenni di cui uno già noto per analoghe violazioni, l’ultima delle quali verificatasi solo due settimane fa — sono stati sorpresi mentre si muovevano indisturbati lungo le strade cittadine.
Un requisito ritenuto evidentemente trascurabile da molti giovani messinesi, quello del conseguimento dell’esame di guida — rimproverano i Carabinieri —, visto anche l’elevato numero di segnalazioni inoltrate alla Procura della Repubblica dall’inizio dell’anno, oltre 100 dal solo Nucleo Radiomobile.
Da quest’anno il Codice della Strada, proprio per limitare situazioni di pericolo, ha inasprito il regime sanzionatorio, includendo anche la guida dei ciclomotori da parte di soggetti privi di patente o di certificato di idoneità tra le violazioni di natura penale.
Ma chi dà il permesso a questi ragazzini? Dove sono i genitori quando questi ultimi prendono l’auto e — totalmente fuori legge — si avventurano per le strade cittadine? È a loro che si rivolge l’appello-rimprovero dei militari dell’Arma, nel sottolineare l’importanza del controllo a partire dalla famiglia.
«Il Codice della Strada — spiegano in una nota — prevede sia il coinvolgimento di chi esercita la potestà genitoriale nel procedimento sanzionatorio derivante da violazioni commesse da minori, sia comunque sanzioni specifiche per i proprietari dei mezzi che incautamente affidano i propri veicoli a persone prive di requisiti per manovrarli».
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