Sono cinque i rinvii a giudizio disposti dal gup Maria Teresa Arena nell’ambito del procedimento penale scaturito dall’inchiesta su Ato 3 e cooperative. Accusati di abuso d’ufficio e falso, dovranno comparire davanti al tribunale monocratico il 5 maggio 2014: l’ex amministratore delegato dell’Ato 3, Salvatore La Macchia ed i rappresentanti legali di quattro cooperative sociali, Giuseppe Pernicone, Cristina Carrubba, Giuseppe Calareso ed Antonina Anna Stillone.
Ilgup ha dunque ritenuta valida la tesi dell’accusa, rappresentata dal Pm Antonio Carchietti, secondo cui, tra il 2006 e il 2007, Ato 3 e società avrebbero stipulato accordi senza, però, seguire un corretto iter di selezione per l’affidamento dei servizi. Le cooperative, infatti, non avrebbero presentato regolarmente il Durc, il documento obbligatorio che attesta la regolarità dei contributi versati ai lavoratori, ma si sarebbero limitate ad allegare alla documentazione una semplice richiesta del documento all’Inps, traendo- a detta dell’accusa – un vantaggio patrimoniale di 914mila euro. L’indagine prese il via dall’esposto di alcuni cittadini che chiedeno di verificare il motivo per cui i servizi di pulizia e di scerbatura da tempo non venivano effettuati. Dopo il sequestro, presso gli uffici dell’Ato 3, di diversi faldoni e documentazione varia, oggi le richieste di rinvio a giudizio.
(142)