Confisca da 450 milioni di euro ad imprenditori messinesi che, per l’accusa, avrebbero accumulato un consistente patrimonio in 30 anni, con i proventi di un fiorente traffico di droga reinvestiti nel settore edilizio.
La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Messina – scrive la Gazzetta del Sud – ha confiscato l’ingente patrimonio al commerciante ittico e imprenditore edile, Sarino Bonaffini, al fratello Angelo, a parenti, soci e prestanome. Tra questi l’imprenditore Gaetano Chiofalo e il fratello Domenico.
Sotto confisca: palazzine, ville lussose, appartamenti, bed & breakfast,ristoranti, motopescherecci, barche, auto, furgoni, società, imprese, numerosi rapporti bancari.
Un impero economico che sarebbe stato realizzato, nei 30 anni d’attività, a Messina, Spadafora, Giardini Naxos, San Pier Niceto, Nizza di Sicilia, esteso sino alla provincia di Roma, Castel Gandolfo. Adesso, a seguito del sequestro effettuato due anni fa dalla Squadra Mobile, coordinata dalla DDA di Messina, la cui attività investigativa aveva stabilito che l’intero patrimonio sarebbe stato accumulato con il riclaggio del denaro sporco, provento del traffico di droga del clan Mangialupi, il nuovo provvedimento di confisca.
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