Metri e metri di fili di rame sottratti lungo l’autostrada A20 Messina Palermo, diverse gallerie lasciate al buio: così i Carabinieri del Nucleo Operativo di Messina Centro e del N.O.R.M di Santo Stefano di Camastra, si sono uniti per risalire agli autori di questi furti che stavano creando non pochi disservizi agli utenti della strada e un danno economico notevole per la società che gestisce quel tratto autostradale. Dopo ininterrotti appiattamenti, svolti con collaborazione della Polizia Stradale di Sant’Agata di Militello, la scorsa notte , gli uomini dell’Arma hanno arrestato 5 cittadini romeni, colti con le mani nel sacco. Petre Ionut, 24 anni, Radu Vali, 21 anni, Proca Florin Alin, 34 anni, Alecu Lucian Ionut, 20 anni, Radu Ionut, 23 anni, già con precedenti specifici, stavano portando via un grosso carico di rame da una galleria di Sant’Agata di Militello: 500 chili di oro rosso, hanno calcolato i carabinieri
I militari hanno visto dapprima una Fiat Bravo fermarsi poco dopo una galleria all’altezza di Sant’Agata di Militello, lasciare tre persone e proseguire. Dopo circa tre ore hanno notato sopraggiungere un secondo veicolo, una Renault Laguna, con a bordo una sola persona. L’ auto si è fermata e i tre ‘operai’ hanno cominciato a caricare matasse di rame, fino a che il veicolo non è ripartito. A quel punto è sopraggiunta la Bravo che ha recuperato i tre manovali. Le due macchine si sono messe sulla strada del rientro, La Bravo faceva da ‘staffetta’. Al casello di Villafranca Tirrena, i cinque si sono trovati di fronte i Carabinieri e, mentre la Fiat Bravo con a bordo quattro uomini, ha arrestato la corsa, probabilmente confidando nel fatto di non avere nulla nel bagagliaio, la Laguna non si è fermata all’alt e, per fuggire al controllo, ha forzato la barra del casello. Il fuggitivo è stato prontamente fermato dagli uomini del Nucleo Radiomobile di Messina e della Stazione di Messina- Camaro, che si erano disposti proprio per vanificare eventuali tentativi di fuga. Sull’auto sono state trovate 10 matasse di fili di rame del peso di più di 50 kg. ciascuna.
Per i cinque arrestati si sono aperte le porte del carcere di Gazzi. Sono accusati di furto aggravato, danneggiamento aggravato, attentato alla sicurezza dei trasporti e resistenza a pubblico ufficiale.
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