Un’inchiesta della Procura di Palermo indaga 83 deputati regionali, ma nel totale sono 97 gli indagati. Sotto i riflettori della magistratura l’uso illecito dei fondi destinati ai gruppi parlamentari. Tra gli indagati ci sono anche due messinesi: il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che nel periodo al vaglio degli inquirenti era parlamentare Udc, e il sindaco di Fiumedinisi, Cateno De Luca.
“Io indagato? Non lo so, sono più che sereno. Se mi dovessi guardare allo specchio non so proprio in cosa avrei potuto sbagliare”- ha commentato Ardizzone.
Nell’inchiesta coinvolti pure il deputato del Pd responsabile del Welfare, Davide Faraone, l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo e l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio, i deputati Nino Dina, Salvatore Cordaro, Gaspare Vitrano, Massimo Ferrara, Franco Mineo, Giuseppe Lupo, Bernardo Mattarella,Riccardo Savona, Lino Leanza, Paolo Ruggirello, Salvino Pantuso, Carmelo Curenti e Alessandro Aricò. L’inchiesta è stata condotta dalla Guardia di Finanza e ha preso il via nel 2012.
Il budget gestito dai gruppi parlamentari nella scorsa legislatura ammonta a 52,9 milioni. Nel mirino della magistratura la spesa dei fondi pubblici: fondi assegnati dal Parlamento in base alle regole in vigore fino all’estate di due anni fa, poi modificate con l’introduzione delle rendicontazioni. Nel 2012 i gruppi incassarono 12,65 milioni di euro, 13,72 mln l’anno precedente e la stessa cifra nel 2010.
Secondo l’accusa,con il denaro dei Gruppi, i deputati regionali pagavano multe, e facevano regali di matrimonio o di nascite dei figli di altri parlamentari dell’Ars.
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