Sepolte vive in casa. Era questa la condizione nella quale due donne non autosufficienti di 91 e 97 anni erano costrette a vivere. Il loro “carceriere”, un parente di 68 anni, incensurato, di Milazzo che – secondo quanto scaturito dalle indagini dei Carabinieri – le teneva segregate in casa e faceva loro visita tre volte al giorno. Tutto avveniva a orari stabiliti: le 8.00, le 11.00, e le 18.00. Concluse le “visite”, l’uomo le chiudeva a chiave in casa.
Tali visite – a detta degli inquirenti – si susseguivano sempre con le stesse modalità: il 68enne arrivava e, quando provvedeva all’igiene e all’alimentazione delle due donne, si accaniva su di loro con violenza, urlando ad alta voce, minacciandole più volte di morte, percuotendole con schiaffi e umiliandole ripetutamente. Un quadro sconvolgente: le due anziane urlavano a loro volta e piangevano, implorando aiuto.
Poi, ieri sera, la fine di un incubo durato mesi. I Carabinieri di Milazzo hanno fatto irruzione nell’appartamento “lager”, mentre il 68enne si trovava all’interno e, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, lo hanno sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Intervenuti anche i medici del 118 che hanno soccorso le due anziane e accertato che, nonostante il pessimo stato di salute, non fossero in pericolo di vita. Ad aggravare la condotta violenta dell’uomo c’è anche il sospetto che possa aver fratturato il braccio di una delle due vittime.
Le due donne sono state affidate ai sanitari per le cure del caso e ai servizi sociali per l’assistenza di competenza. Il 68enne dovrà, invece, rispondere dei reati continuati di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persone.
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