Un’indagine durata solo due mesi, quella che ha portato, stamani, ai 5 arresti dell’operazione Red Carpet, dei carabinieri del Comando Provinciale di Messina. Frutto della sinergia tra le Procure di Messina e Caltanissetta, l’operazione Red Carpet ha fatto luce su un settore criminale in costante aumento: il furto di rame ed il conseguente riciclaggio. L’ attività investigativa dei carabinieri dei Comandi di Messina e Caltanissetta, infatti, è andata oltre l’arresto del singolo autore del furto; ha scavato sino a stabilire che tutto il materiale rubato in Sicilia, dai binari, dalle centraline elettriche o telefoniche, confluisce in due centrali di raccolta, a Messina e nella sua provincia tirrenica, Venetico.
Quattro imprenditori del settore sono stati arrestati. Si tratta dei fratelli Alberto Di Blasi, 27 anni, Antonino Di Blasi, 31 anni, e Luciano Di Blasi, 30 anni, messinesi, titolari della ditta “Messina Metalli” di via Don Blasco, e la titolare della ditta “Metal Rottami” di Venetico, Lucia Spadaro, 38 anni. Una quinta persona, un rumeno, è stato arrestato in flagranza di reato mentre portava un carico di rame alla ditta messinese.
L’accusa nei loro confronti è associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio dei cavi di rame. i militari dell’Arma hanno, inoltre, sequestrato le due aziende di compravendita di materiali ferrosi, un autoarticolato utilizzato per il trasporto del rame rubato e diversa documentazione utile al successivo sviluppo delle indagini.
I furti di rame, fenomeno in aumento su tutto il territorio nazionale, in Sicilia hanno raggiunto, da tempo, proporzioni preoccupanti. Il tutto configura perdite economiche rilevanti per società di energia elettrica e telefonica, costrette ad affrontare ingenti costi per gli interventi di messa in sicurezza delle tratte danneggiate e per il ripristino delle linee. Solo la “Enel s.p.a.”, nel 2013, ha stimato un danno economico pari a circa 20 milioni di euro. Ed ancora interi quartieri possono rimanere senz’acqua per il furto del rame contenuto nei tralicci che assicurano il servizio idrico.
Con l’operazione Red Carpet, i militari hanno scoperto che la ditta “Messina Metalli” ora “ Fratelli Di Blasi Ecofeme” , acquistato il materiale di provenienza furtiva, lo conferiva a sua volta alla ditta “Metal Rottami” s.r.l., con sede a Venetico Marina, facente capo a Lucia Spadaro. Da qui il rame, grazie alla collaborazione della ditta di trasporti “Schepis”, veniva trasportato prevalentemente presso una terza ditta, la “Ecoacciai S.P.A”, con sede a Pontedera (Pisa).
Lo scorso 27 agosto, i carabinieri hanno deciso di pedinare proprio uno di quei camion che, carico fino all’inverosimile di cavi di rame, e’ partito dalla “Messina Metalli” di via Don Blasco e, giunto all’ingresso della “metal rottami” di Venetico, ha scaricato le matasse di rame che, a distanza di qualche ora, sono state caricate, con altro consistente quantitativo di rame, su un rimorchio della “Schepis-Trasporti”. Ricoperte con un telone, la motrice con il prezioso carico ha lasciato la ditta, dirigendosi verso il porto di Messina, dove e’ stata imbarcata sul traghetto per Salerno. Da lì, il camion ha raggiunto la ditta Ecoacciai ” di Pontedera , al cui interno e’ scattato il blitz dei carabinieri, che hanno proceduto al sequestro del camion e del carico, rinvenendo circa 30.000 chili di cavi di rame riconducibili alla linea elettrica, per un valore complessivo di 200.000 euro.
Il rame sin qui sequestrato, rubato in Sicilia e – a detta degli inquirenti- confluito nella centrale di raccolta dei fratelli Di Blasi, è pari al peso di 40 tonnellate.
L’operazione Red Carpet è stata coordinata dalla Procura di Messina, pool criminalità economica composto dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dai sostituti procuratori, Roberta La Speme e Antonio Carchietti. Il gip che ha firmato le ordinanze è Maria Teresa Arena.
Patrizia Vita
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