A seguito delle recenti novità riguardo al processo Matassa, Gaetano Sciacca, candidato Sindaco di Messina, si pronuncia sul tema della legalità e sulla necessità di tenere lontana la malavita dalle istituzioni.
«Non è possibile parlare di cambiamento e di futuro – si legge in una nota del Candidato pentastellato – continuando a perpetuare le stesse logiche che hanno portato la città al collasso. Il primo e più grande obiettivo della politica messinese deve essere quello di affrancarsi dalla mafia. Fa male dover leggere ancora una volta di possibili ingerenze mafiose all’interno dei palazzi, in una terra che per troppo tempo è stata mortificata da un sistema perverso fatto di clientelismo e voto di scambio».
Per Sciacca sono legalità, etica e trasparenza i tre pilastri portanti sui quali ricostruire la città, recidendo una volta per tutte il cordone ombelicale che da decenni tiene Messina in ostaggio delle cosche e del malaffare.
«La mafia non si combatte con l’antimafia di facciata – commenta Sciacca – ma con l’impegno quotidiano sul territorio e con il confronto costante con la cittadinanza, a cui la politica deve essere in grado di dare il buon esempio. Proprio per questo riteniamo quantomeno poco opportuna la scelta delle due grandi coalizioni di centrosinistra e centrodestra di candidare, nelle loro innumerevoli liste, consiglieri comunali condannati in primo grado per Gettonopoli, esponenti politici indagati a vario titolo o i soliti volti noti strettamente connessi ai vecchi carnefici della città».
«Più volte – conclude il candidato sindaco pentastellato – abbiamo ribadito l’importanza di riqualificare le periferie e le aree degradate puntando sulle scuole, sulle parrocchie e sul valore sociale dello sport, in modo da creare dei presidi di legalità su tutto il territorio. Per riuscirsi è però fondamentale partire dal “centro”, facendo di Palazzo Zanca un modello virtuoso da seguire».
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Quindi tolgono voti ad Accorinti per fare arrivare gli amici di Genovese al ballottaggio… alla faccia della legalità