Le Organizzazioni Sindacali — Slc Cgil, Uilost Uil, Fials Cisal e S.a.di.r.s. — e i lavoratori in organico e precari del Vittorio Emanuele denunciano il totale immobilismo delle Istituzioni che «non ha prodotto — si legge in una nota — alcuna azione utile a rimettere in moto la macchina del Teatro». Grande è il timore che un simile atteggiamento possa avere delle serie ripercussioni sulla futura attività del Vittorio Emanuele: «Così abbiamo perso, irrimediabilmente — continuano —, la programmazione per il 2013. Ancora più grave è ciò che accadrà nel 2014: il rischio è che il teatro non possa più avere risorse, ne per i lavoratori ed ancor meno per qualsiasi tipo di attività».
Di fronte al blocco totale di una qualsiasi azione che possa sciogliere i nodi cruciali della “questione teatro, lavoratori e sindacati ribadiscono «la necessità di avere una nuova dirigenza operativa composta da un Presidente, designato dal Sindaco, e da un Commissario che sostituisca l’intero C.d.A., designato dal Presidente Crocetta; queste due figure possono e devono, insieme, affrontare le emergenze e che facciano della competenza, il filo conduttore dell’azione di rinascita dell’Ente».
E a questo punto elencano le priorità che devono essere affrontate: la presentazione del bilancio preventivo 2013 (già bocciato dalla Regione); la realizzazione del regolamento organico propedeutico all’equiparazione del personale ai ruoli regionali; la redazione della Pianta Organica (coerente al progetto di rilancio e di sviluppo del teatro); la stabilizzazione del personale (precario da anni); l’inclusione di artisti in organico (unica struttura a non avere in organico musicisti o artisti in genere); un progetto triennale di rilancio e di sviluppo del Teatro per nuovi e sfidanti obiettivi di crescita.
Questi i passaggi salienti che hanno interessato la vita del Teatro, in questi ultimi mesi: un primo presidio (23 ottobre-20 novembre 2012), conclusosi con l’incontro con il Presidente Crocetta il 22 novembre a Saponara, che rassicurava la delegazione circa un immediato intervento. Secondo presidio (7 gennaio-6 febbraio 2013). Il 10 gennaio nuovo incontro con il Presidente Crocetta a Catania insieme ai lavoratori della Birra Triscele e assicurazioni su un immediato intervento attraverso l’invio di un commissario.
Due mancati incontri con il C.d.A. dell’Ente, al terzo nessuna convergenza programmatica per esiguità di progetti e programmi presentati. La Presidenza comunica l’istituzione di un tavolo permanente con altre Organizzazioni Sindacali. «Ad oggi — scrivono i sindacati —, dopo sei mesi, non vi è stata alcuna risoluzione dall’inesistente ed inconcludente tavolo. Un ulteriore palese esempio di incapacità organizzativa è l’aver presentato a dicembre la stagione di musica, e solo il 29 gennaio si sono potuti effettuare gli abbonamenti».
Sempre con il presidio in atto, il 31 gennaio presentazione di una lettera aperta alla Città che denuncia lo stato di immobilismo in cui versa l’Ente. Il 3 febbraio il Presidente Crocetta, durante una manifestazione al Teatro, dichiara la volontà di risolvere i problemi del Vittorio attraverso un imminente commissariamento. Successivamente incontra i lavoratori in presidio che per il suo impegno sospendono la protesta.
E ancora: durante la produzione del “Rigoletto” sorge la grande polemica con il Maestro Fogliani, che, amareggiato, non accetta l’incarico di dirigere il Rigoletto. Il 16 marzo, manifestazione nella piazza prospiciente il teatro con concerto di protesta. Il 19 marzo, alla prima dell’opera, i lavoratori senza stipendio da mesi, scioperano. Il 3 aprile la vice Presidente Faranda presenta le dimissioni dall’incarico, denunciando immobilismo e accentramento delle decisioni che hanno determinato una gestione e un’immagine negativa per il teatro. A seguire una serie di incontri mancati da parte del Presidente Ordile e la successiva polemica con la stampa. Il 19 aprile fiaccolata di protesta per l’annunciata chiusura della stagione, da parte dell’Ente, sui previsti tagli delle risorse. Il 23 Aprile, l’Assessore Stancheris convoca i dirigenti dei teatri siciliani, per comunicare la natura e le finalità della nuova distribuzione dei fondi. Il 26 lo stesso assessore incontra i Sindacati.
«Mentre in tutti i teatri sono stati pianificati incontri tra le OO.SS. e la dirigenza — ricordano i sindacati —, a Messina, a tutt’oggi, non è stato effettuato alcun incontro da parte del Presidente e del Sovrintendente; le comunicazioni continuano ad essere inesistenti, persino quelle istituzionali». «Nel frattempo — evidenziano — inviamo una nota per recuperare gli errori di attribuzione di voci di poste sui bilanci, riferite ai costi del personale (recuperiamo, così, circa 900.000 euro). Successivamente le OO.SS. inviano una nota di diffida per evitare il rinnovo di contratti di consulenze dell’Ente, in scadenza».
Il 6 maggio conferenza stampa con la presentazione, da parte di queste OO.SS., di un progetto di rilancio e sviluppo per il Vittorio, con 10 punti condivisi da tutti. L’8 maggio le OO.SS. inoltrano una nota che richiede chiarezza, circa la programmazione degli spettacoli per la stagione 2013, che l’Ente intenderebbe adottare.
Si aggiungono due nuove questioni: la prima riguarda il numero di componenti il C.d.A. in carica dopo le ultime dimissioni di due membri. Sui 5 previsti ne sono rimasti solo 2; il consiglio non può più operare ne deliberare. La seconda, il rinvio a giudizio del Sovrintendente su questioni “gestionali” dell’Ente. Il 6 giugno l’Assessore Stancheris dà mandato al Dottor Torrisi di presenziare all’assemblea dei lavoratori in sua rappresentanza, rassicurando tutti che immediatamente dopo l’espletamento dell’iter delle elezioni comunali, il teatro verrà commissariato dalla Regione. Dopo pochi giorni emergono nominativi di provabili commissari regionali, ma nulla di fatto. Il 5 luglio il Sindaco Accorinti e l’Assessore Todesco, partecipano all’assemblea dei lavoratori del Vittorio. Desiderano conoscere meglio lo stato di fatto in cui versa il teatro ed i suoi lavoratori. Anche in questo caso viene chiaramente rappresentato l’urgenza di nominare il nuovo presidente dell’Ente, utile a traghettare il Vittorio per i prossimi quattro anni.
«Noi e i lavoratori — conclude la nota dei sindacati —, in organico e precari, non ci fermeremo con le proteste e con le denunce, fino a quando non si creeranno le condizioni che abbiamo descritto nel nostro progetto di massima. Siamo disponibili a sedere attorno ad un tavolo con dirigenti competenti e capaci, per realizzare quanto abbiamo esposto. Tocca alla politica mettere in campo tutte le azioni necessarie a far rinascere il teatro Vittorio Emanuele. Noi già ci siamo stati e continuiamo ad esserci!».
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