Il procedimento penale scaturito dall’inchiesta sui Cantieri Navali Palumbo registra un’altra tappa: il Gup Monica Marino ha disposto, al 16 Ottobre prossimo, diversi rinvii a giudizio e ha condannato a 3 anni di reclusione, con il rito abbreviato, l’imprenditore Diego De Domenico.
Erano 15 gli indagati iniziali accusati a vario titolo nell’inchiesta: gli imprenditori napoletani Antonio Palumbo e Raffaele Palumbo, Diego De Domenico, Mario Fierro, Giuseppe Costa, Rosario Scopelliti, Santi Scopelliti, Letteria Scopelliti, Walter Radin, Raffaele Donnarumma, Salvatore Croce e 4 società, Palumbo spa, Futura Sud srl, Petrol lavori srl, Stabia Yachting & Coating srl. Le accuse, a vario titolo, contestate nei loro confronti sono state di associazione finalizzata al traffico illecito organizzato di rifiuti speciali, anche pericolosi mediante trasporti e sversamenti in siti sconosciuti o discariche non autorizzate, soppressione distruzione o occultamento di atti veri.
L’indagine è scattata nel febbraio 2011, quando gli ispettori della Forestale hanno individuato rifiuti speciali provenienti dagli scarti di lavorazione dei bacini dei cantieri navali esistenti lungo la zona Falcata. Un’informativa presentata in Procura ha fruttato l’avvio di un’inchiesta da parte del sostituto procuratore Diego Capece Minutolo, che ha disposto al nucleo Tributario della Guardia di Finanza ulteriori accertamenti patrimoniali nei confronti dei titolari della Palumbo S.p.a., Raffele e Antonio Palumbo.Il gip ha disposto anche il sequestro di 226mila euro, equivalente sino alla concorrenza della somma coincidente con il risparmio conseguito dalla Palumbo S.p.a. per non aver proceduto, in termini di legge, allo smaltimento del rifiuto speciale generato.
(188)