La “Navigazione Libera del Golfo” società di navigazione partenopea del gruppo Aponte ha vinto l’appalto per il servizio di navigazione veloce nello Stretto di Messina, l’Or.S.A. sottolinea che così «un altro pezzo di produzione passa dalle gestione territoriale a imprenditori esterni che hanno accettato di fornire il servizio ai costi ridottissimi imposti dal Ministero». I costi ridotti — a detta del sindacato — ruoterebbero intorno al milione di euro: cifra dell’offerta «che ha consentito alla Nlg di prevalere su Bluferries». La compressione dei costi preoccupa il sindacato che teme tagli al costo del lavoro e un calo della qualità del servizio. «Da notizie informali — scrive l’Or.S.A. in una nota — sembra che sia nelle intenzioni della Nlg garantire il collegamento con un solo mezzo veloce e un unico equipaggio, in spregio alle regole concordate per la sicurezza della navigazione nel trafficato tratto di mare. Sul versante occupazionale i lavoratori messinesi possono mettersi l’anima in pace — prosegue la nota —, nell’appalto confezionato dal Ministero non era prevista alcuna clausola per la tutela del loro posto di lavoro e l’armatore subentrante ha già annunciato che nessun lavoratore del consorzio uscente sarà impiegato nell’appalto. Pertanto, restano senza lavoro tutti gli equipaggi che armavano i 5 mezzi veloci dell’ex consorzio Metromare e tutto l’indotto, compresi gli addetti alle pulizie della Nettuno Multiservizi e il personale adibito all’accoglienza dei passeggeri e alle biglietterie, un altro colpo basso all’occupazione con oltre 100 famiglie messinesi rimaste senza reddito». E ancora — sottolinea il sindacato — «Della tratta Messina-Reggio C. nessuno parla, il servizio è stato giudicato improduttivo dagli armatori privati che hanno disertato la gara d’appalto e il Ministero non ha fatto nulla per garantire il collegamento da cui dipende il progetto di Area integrata dello Stretto. Messina ne esce ancora con le ossa rotte e dalle Regioni Sicilia e Calabria non si ode il minimo accenno di dissenso. Ci chiediamo dove siano finiti i due Assessori regionali ai trasporti che fino a ieri fungevano da pompieri della protesta assicurando che il servizio sarebbe stato riconfermato nella quantità e nella qualità». A questo punto il sindacato chiama in causa la Giunta Comunale appena eletta, affinché si curi di assicurare la mobilità e tutelare i posti di lavoro: «Si spera che esaurita la legittima euforia per la vittoria elettorale la nuova giunta Comunale metta al primo posto delle priorità la garanzia di mobilità dei cittadini anche nella tratta dello Stretto e la tutela dei pochi posti di lavoro rimasti a Messina. È paradossale che di fronte alla proposta di Flotta Comunale nei programmi del nuovo sindaco, fattori esterni abbiano consentito il decentramento di risorse produttive e occupazionali territoriali a favore dell’ennesimo imprenditore oriundo che sottrarrà a Messina risorse economiche e posti di lavoro. Non c’è tempo da perdere — incalza l’Or.S.A. —, bisogna immediatamente intervenire alla Regione e pressare il Ministero dei trasporti perché intervenga efficacemente per sanare il grave disservizio che si sta concretizzando dopo l’aggiudicazione della gara, Messina non può permettersi altri disoccupati ed altre umiliazioni, i sindacati di base si stanno organizzando per accedere i riflettori sulla vertenza a livello nazionale, visto il silenzio tattico di Roma e Palermo, il nuovo sindaco, la giunta e i consiglieri comunali hanno il dovere di sostenere la lotta dei lavoratori e dei pendolari». «Come Or.S.A — conclude —, insieme agli altri sindacati autonomi e di base, siamo impegnati ad organizzare la mobilitazione e restiamo in attesa di un forte segnale di reazione delle istituzioni cittadine alle quali non faremo nessuno sconto in caso di mancato intervento. La vertenza Metromare è la prima occasione utile per dimostrare che Messina è cambiata e l’Or.S.A. c’è!».
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