Tutti prosciolti dall’accusa di Falso ideologico, ma rinviati a giudizio per quella di Truffa. Il gup Daniela Urbani ha accolto le richieste del Pubblico Ministero Antonio Carchietti ed ha rinviato a giudizio, al 13 novembre 2013, 80 degli 81 dipendenti dell’Iacp che furono indagati nell’ambito della operazione Badge Sicuro. Stralciata una posizione.
L’indagine della Guardia di Finanza portò alla luce le complicità esistenti all’interno dell’Istituto Autonomo Case Popolari per favorire il reato di assenteismo: su 96 dipendenti ben 81 furono indagati per truffa e falso ideologico.
Tra gli indagati furono 4 gli arrestati, coloro che mancarono dal posto di lavoro per più di 12 ore. Per 54 scattò l’obbligo di firma, mentre i restanti 23, le cui assenze non superarono le 2 ore e mezza , furono soltanto denunciati. A registrate la truffa, le telecamere nascoste dalla Guardia di Finanza: rivelarono che, a turno, colleghi compiacenti passavano il badge, loro e di altri assenti, nell’apposita macchinetta. “Cortesia ” che -a detta dell’accusa – veniva ricambiata dai “favoriti” nei giorni seguenti. neella difesa, tra gli altri, sono stati impegnati gli avvocati, Nino Cacìa, Giuseppe Carrabba, Nino Favazzo, Giambattista Freni, Corrado Rizzo.
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