Picciolo (Sf) torna soddisfatto da Roma dove ha chiesto modifiche alla nuova rete ospedaliera

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Il capogruppo all’Ars di Sicilia Futura, Beppe Picciolo, soddisfatto dell’incontro romano, dove si è recato stamani per esporre al Ministero della Salute le problematiche della nuova rete ospedaliera nel territorio di Messina, tentando di risolverle.

Picciolo ha inoltrato le richieste direttamente al sottosegretario Davide Faraone, che parrebbe ben disposto ad accoglierle,  riguardanti l’ottimizzazione e la risoluzione di tutte quelle problematiche che riguardano la nuova rete ospedaliera nel territorio messinese. “In particolare- ha precisato – i singoli correttivi per i presidi ospedalieri oltre ad un’analisi dettagliata, per la quale mi sono avvalso della preziosa collaborazione di alcuni tecnici qualificati delle singole Aziende e che, auspico, potrà giustificare anche il mantenimento di tutte le ambulanze di soccorso di base Msb e garantire il ruolo unico del sistema emergenza-urgenza nella provincia di Messina. Non si tratta certamente di un atto dovuto dal Ministero o della Regione – ha sottolienato Picciolo – il mantenimento dell’attuale assetto del 118 nella nostra Provincia, poiché va ricordato che l’esistente rappresenta un unicum nel panorama regionale ed una delle poche eccezioni nel panorama nazionale. Di fatto un modello sperimentale collaudato da due anni di successi”.

Ma cosa prevede, nel particolare, la soluzione che Beppe Picciolo ha presenteto al sottosegretario? Di seguito i punti espressi in un comunicato stampa.

Per gli Ospedali riuniti di Milazzo-Barcellona.

L’Ospedale di Barcellona, allocato in posizione baricentrica nella rete dell’ictus oltre a conservare le specialità già presenti, mantenere lo Spoke di Neurologia identificando la struttura come polo neurologico, il che permetterebbe il trattamento in acuto per i pazienti che non avrebbero la finestra temporale per raggiungere il Policlinico ed in sinergia con l’HUB del Policlinico il ricovero ed il trattamento medico e riabilitativo dei pazienti dopo procedure di riperfusione effettuate all’HUB. In Tale contesto si dovrebbero prevedere i posti letto anche per la riabilitazione cardio-polmonare e il Servizio di Oncologia. Attivazione della rete integrata di Telemedicina tra tutte i presidi Ospedalieri territoriali per ottimizzare la offerta di primo intervento con diagnostica centralizzata H24 presso il centro Hub di riferimento provinciale.

L’ospedale di Milazzo il mantenimento dell’otorino quale struttura complessa.

Immediato potenziamento del PS con raddoppio dei turni di guardia medica ed infermieristica all’interno dello stesso preliminare a qualsivoglia modifica del PS di Barcellona che deve essere comunque mantenuto come Punto di Primo Intervento avanzato con la presenza del Rianimatore h24 all’interno del Cutroni-Zodda.

Per i Presidi Ospedalieri di Patti e S. Agata.

Tali presidi dovranno essere classificati come primo livello SPOKE con la rapida attivazione degli 8 posti letto di UTIC a S.Agata Militello, che sono funzionali sia al trattamento dei pazienti all’interno della rete IMA che il ricovero di quelli trattati a Patti. Ed a Patti il servizio di Otorinolaringoiatra appare indispensabile nel suo mantenimento.

Per il Presidio di Taormina.

Mantenimento della Brest Unit, tra le più importanti della Sicilia.

Per l’Hub Policlinico Universitario di Messina.

Mantenimento del P.S. Pediatrico e relativa unità operativa, in quanto il Pronto soccorso pediatrico dell’ “AOU” Policlinico G. Martino rappresenta l’unico centro in Sicilia che partecipa allo studio multicentrico sulla sicurezza dei farmaci e vaccini in bambini ricoverati tramite pronto soccorso coordinato dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’Istituto Superiore di Sanità. Lo studio è stato condotto fino al 2009 in quattro dipartimenti pediatrici e, oltre alla valutazione della sicurezza ed efficacia del vaccino antinfluenzale stagionale, ha permesso di mettere in evidenza e/o confermare segnali di reazioni avverse ad alcuni farmaci, che sono stati di supporto a decisioni regolatorie.

L’“AOU” Policlinico G. Martino è stata particolarmente produttiva sia in termini di bambini arruolati, che per gli importanti risultati raggiunti nella definizione del profilo rischio/beneficio e nel miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva di farmaci utilizzati in pediatra.

Per l’Azienda Ospedaliera Papardo:

Mantenimento delle strutture semplici di Reumatologia, Endocrinologia. Potenziamento di Ematologia e Malattie Infettive che appaiono troppo penalizzate con rivisitazione del numero dei posti letto erroneamente attribuiti in pianta organica al Papardo ( psichiatria ) ed invece in quota Asp e rimodulazione di altri posti letto non funzionali alla mission Aziiendale ( chirurgia pediatrica ad esempio ).

Per il Piemonte-Ircss: rimodulazione della funzionalità e della nomenclatura di alcune strutture complesse per omologarle più coerentemente alla missione riabilitativa di altissimo livello del Centro

Per le Reti Tempo Dipendenti.

Le reti tempo dipendenti, costituiscono l’esempio esplicativo del Sistema di Rete assistenziale nell’emergenza dove l’individuazione di un percorso assistenziale supera le logiche organizzative di ogni singola Azienda Sanitaria, integrando la rete dei servizi territoriali con le rete ospedaliera, aggregando le risorse disponibili delle singole Aziende che diventano in tal modo patrimonio comune.
Ne consegue, per garantire continuità assistenziale secondo le intensità di cure nell’ambito della Regione Siciliana, la seguente riclassificazione naturale dei presidi ospedalieri:

• il presidio ospedaliero di base avrà un PS che garantirà l’Emergenza Base della Rete Ospedaliera;

• il presidio ospedaliero di primo livello avrà un PS DEA SPOKE;

• il presidio ospedaliero di secondo livello avrà un PS DEA HUB;

Per il mantenimento delle attuali ambulanze medicalizzare Msa del Seus-118 ed adeguamento del sistema nelle altre province si dovranno rivedere:

L’organizzazione del SUES 118 che funge da cerniera ed è direttamente connessa alla rete ospedaliera facendosi carico del trasferimento dei pazienti sia in autopresentazione ai PS/DEA che dopo trattamento, garantendo al contempo l’assistenza domiciliare in urgenza anche agli abitanti di zone non densamente popolate.

Tale modello presuppone – tuttavia – un correttivo sul numero delle ambulanze medicalizzate che non potrà essere rapportata al territorio di competenza né all’Hub di riferimento che ne allunga i tempi di percorrenza e di impegno. Diventa imprescindibile quindi la medicalizzazione delle ambulanze in numero sufficiente a garantire sia il soccorso primario che il secondario urgente.

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