L’eventuale chiusura del Centro diurno “Templari” causerebbe un grave sovraffollamento del Mandalari.
Ecco il timore della Uil Fpl che, attraverso il segretario generale e il responsabile dell’Area Medica, Pippo Calapai e Mario Macrì, scrive al direttore generale dell’Asp, Gaetano Sirna, ribadendo la propria ferma contrarietà alla chiusura del centro: “Alla scrivente organizzazione sindacale risulta che codesta Amministrazione con Deliberazione nr 2660/DG del 21/11/2016 ha istituito il Centro Diurno Etnopsichiatrico destinandolo negli stessi locali occupati dal Centro Diurno Templari, sopprimendolo. Tale soppressione appare inspiegabile poiché priva di un servizio essenziale pazienti molto fragili che da anni vengono assistiti dagli stessi Operatori e verso i quali si è instaurato un rapporto che va oltre quello professionale. Inoltre, creerà una dispersione dei pazienti che sicuramente abbandoneranno le cure specialistiche di cui hanno molto bisogno”.
Per Calapai e Macrì c’è il rischio concreto che senza il Centro “Templari”, il Mandalari possa andare incontro ad un sovraffollamento: “Per quanto esposto, la scrivente organizzazione sindacale non solo non condivide il nuovo progetto organizzativo ma fa rilevare che la succitata Deliberazione nr 2660 di fatto vìola quanto disposto nell’Atto Aziendale che prevede due Centri Diurni; non comprende poi come questo Management possa mettere in discussione la stessa “mission” del DSM la cui attività è finalizzata alla prevenzione cura e riabilitazione ed opera per rimuovere qualsiasi forma di discriminazione nei confronti dei pazienti psichiatrici che presentano bisogni complessi, cosa che in questa sede ci appare molto compromessa e di cui temiamo che nel medio periodo si potrebbe assistere ad un aumento di eventi patologici acuti. La Uil-Fpl è d’accordo alla neo-istituzione del Centro Etnopsichiatrico ma la cui sede sia diversa di quella di via Templari al fine di non sopprimere una struttura molto importante per l’utenza psichiatrica messinese”.
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