Che sulla strategia da adottare in tema di rifiuti, l’amministrazione comunale e la Regione non viaggiassero sulla stessa lunghezza d’onda lo si era capito da tempo. Adesso a scendere in campo è anche il movimento Cambiamo Messina dal Basso, che ha inviato un documento al Governatore Rosario Crocetta, in cui si critica il Piano dei Rifiuti Solidi Urbani approvato dalla Regione il 20 luglio scorso.
L’oggetto della discordia sono sempre i sette piccoli inceneritori, a cui gli accorintiani si oppongono fermamente: “Il Piano del 2012 non prevedeva la realizzazione di inceneritori a caldo ma esclusivamente tutta una serie di impianti in grado di soddisfare l’intero fabbisogno della Sicilia, permettendo a tutte le città di allinearsi agli obiettivi di legge e di rispettare la Gerarchia dei Rifiuti -scrivono i consiglieri comunali Maurizio Rella, Cecilia Caccamo e Ivana Risitano – Con questa variante, che attende di essere approvata dal Ministero, uno dei sette inceneritori (un inceneritore di rifiuti speciali) potrebbe essere costruito nella Valle del Mela, a “beneficio” dei centomila abitanti della zona già duramente provati dalla presenza della raffineria e dell’elettrodotto. La notizia della variante ha provocato una mobilitazione di massa dei comuni della Valle del Mela che tramite petizioni popolari, delibere di Consiglio Comunale e proteste al Palazzo dei Normanni hanno espresso il loro netto e risoluto dissenso alla costruzione di qualsiasi inceneritore”.
Ormai da tempo è nato quest’asse tutto ambientalista, tra Cambiamo Messina dal Basso e gli abitanti della Valle del Mela: “Anche la posizione della nostra città è molto chiara al riguardo. Infatti, il nostro Consiglio Comunale, il 20 Novembre del 2013, ha approvato una delibera con la quale ha scelto per la città di Messina di aderire alla Strategia Internazionale “Rifiuti Zero”, strategia che esclude categoricamente qualunque forma di incenerimento dei rifiuti e che punta alla loro diminuzione, alla massima differenziazione possibile e al riciclo. Se verrà approvata dal Ministero, la variante al piano del 2012 costituirà un reale rischio per l’ambiente e per la salute pubblica per il nostro territorio e senza dubbio essa entrerà in conflitto con la scelta, chiara ed inequivocabile, della città di Messina di sposare una strategia a forte impronta ecologica, sostenibile per il nostro pianeta. I cambiamenti climatici e le conseguenze catastrofiche non consentono più di derogare rispetto alla necessità di cambiare stile di vita, di non ammorbare più l’aria con polveri sottili, di impegnarsi a ridurre i consumi, a riciclare, a recuperare. È di un paio di giorni fa l’allarme lanciato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, che evidenzia che siamo prossimi al punto di non ritorno, che il 2016 è stato l’anno più caldo di sempre, che i livelli di concentrazione di anidride carbonica non solo non scendono ma saranno destinati a perdurare per molte generazioni”.
A Crocetta non si chiede altro che il rispetto della strategia Rifiuti Zero: “ Le chiediamo di rispettare la scelta che la città di Messina ha fatto, sposando la Strategia Rifiuti Zero, sia a tutela dei processi democratici e del diritto di autodeterminarsi, sia a tutela della Madre Terra. Le chiediamo quindi di adoperarsi, anche con ordinanze contingibili ed urgenti, alla costruzione immediata degli impianti di compostaggio per la città metropolitana di Messina e per tutta la Sicilia; e di accelerare le procedure per la realizzazione di tutti gli impianti necessari al fine di raggiungere gli obiettivi di legge che prevedono il 65% di differenziata. Ad oggi, infatti, non è stato ancora avviato l’iter per la costruzione di nessun impianto per la nostra città metropolitana, che ne risulta totalmente sprovvista”.
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