Non c’è solo il salario accessorio a togliere il sonno ai dipendenti comunali, che questa mattina sono tornati a protestare tra i corridoi di Palazzo Zanca. A far sentire la propria voce è stata la Cisl Fp, che ha rotto gli indugi e a messo nel mirino il Segretario Generale Antonio Le Donne e con esso l’intera amministrazione comunale. I dipendenti stabilizzati sono ancora in attesa del passaggio da 16 a 21 ore, esattamente come promesso dallo stesso Le Donne all’inizio dell’estate.
Questo primo step si doveva verificare a partire dall’1 luglio scorso, in attesa del successivo passaggio a 24 ore settimanali, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 1 gennaio. Fin qui tutto tace, i dipendenti continuano a lavorare sempre 16 ore settimanali, continuando sempre a ricevere un trattamento economico proporzionato al lavoro svolto.
“La Cisl ancora una volta dimostra grande attenzione verso tutti i dipendenti comunali, anche quelli non iscritti al sindacato – ha commentato il segretario aziendale Saro Contestabile – dopo 25 anni tutti questi lavoratori sono stati finalmente stabilizzati, ma con un numero di ore assolutamente insoddisfacente per chi ha una famiglia da mantenere. Si continuano a vedere buste paga da fame, basti pensare che i dipendenti della Categoria A guadagnano 520 euro e quelli della Categoria B sono fermi a 580 euro: è una vergogna. La ricontrattualizzazione è stata promessa anche per vie ufficiali tramite alcune lettere che portano la firma del sindaco, siamo qui a protestare contro queste bugie che vengono ripetutamente dette dall’amministrazione comunale“.
A finire sulla graticola, ovviamente, è il Segretario Generale Antonio Le Donne: “Quelle comunicazioni portavano anche la sua firma. L’1 luglio doveva essere il giorno del primo passaggio a 21 ore settimanali, ma ad oggi non è cambiato nulla”.
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