Arresti domiciliari per i titolari dei cantieri navali Palumbo ed altre 5 persone, accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati ambientali (traffico illecito organizzato di rifiuti speciali). Le misure di custodia cautelare, siglate dal gip Massimiliano Micali, sono state eseguite dagli uomini del Corpo Forestale e da quelli della Guardia di Finanza.
Le ordinanze hanno raggiunto:
- Raffaele Palumbo, 38 anni;
- Antonino Palumbo, 63 anni;
- Santo Scopelliti, 37 anni;
- Diego De Domenico, 53 anni;
- Mario Fiero, 38 anni;
- Walter Radin, 57;
- Raffaele Donnarumma, 39 anni.
I sette sono coinvolti nell’ambito di una indagine sulla conduzione del cantiere navale di Messina, gestito dalla Palumbo S.p.a. Nei confronti di Antonio e Raffaele Palumbo è stato contestato anche il reato di distruzione, soppressione e/o occultamento di atti pubblici (i formulari identificativi dei rifiuti trafficati).
L’indagine è scattata nel febbraio 2011, quando ispettori della Forestale hanno individuato rifiuti speciali provenienti dagli scarti di lavorazione dei bacini dei cantieri navali esistenti lungo la zona Falcata. Una informativa presentata in Procura ha fruttato l’avvio di un’inchiesta da parte del sostituto procuratore Diego Capece Minutolo, che ha disposto al nucleo Tributario della Guardia DI Finanza ulteriori accertamenti patrimoniali nei confronti dei titolari della Palumbo S.p.a. Raffele e Antonio Palumbo.
Il gip ha disposto anche il sequestro di 226mila euro, equivalente sino alla concorrenza della somma coincidente con il risparmio conseguito dalla Palumbo S.p.a. per non aver proceduto, in termini di legge, allo smaltimento del rifiuto speciale generato. Ed ancora, sigilli ad 8 automezzi pesanti di proprietà o nella disponibilità della “LA FUTURA SUD s.r.l.”, utilizzati per i trasporti illegali. Nell’indagine sono indagate 9 persone.
AGGIORNAMENTO
Antonio e Raffaele Palumbo sono stati rimessi in libertà in data 04.11.2013.
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