Mauro Aquino, sindaco di Patti, giovane esponente del Pdl, è colui che alle amministrative del 2011 ha “soffiato” la poltrona di primo cittadino a Luigi Gullo,oggi indagato nella operazione Fake, nipote di Cisco Gullo, che per far eleggere quel nipote, due anni fa, secondo l’accusa, ha smosso una “porzione” di elettorato da uno o più paesi a Patti. Ma Patti scelse Mauro Aquino. Oggi,quel sindaco, che con la sua elezione ruppe un “sistema” ben congegnato, a due giorni dalla “esplosione” di una inchiesta che ha stravolto il “suo” Comune, scrive su Facebook le proprie considerazioni sulla vicenda:
“I fatti, eclatanti, ma non di certo una sorpresa, di ieri, le ripercussioni che avranno, l’analisi dei nomi e delle circostanze mi portano a fare, insieme a voi, Cittadini Pattesi, una riflessione.. anzi più di una.
E scrivo qui, anche su facebook, perché è lo strumento più immediato.
Niente di nuovo sotto il sole…
Se ne era parlato anche durante e nel bel mezzo di quella campagna elettorale.
Lo avevo detto pubblicamente quando toccavo con mano le “umane miserie” di chi veniva inseguito, compresso, quando si puntava sul bisogno e la necessità per accaparrarsi voti. Ad ogni costo!
Avevo visto lo scambio di favori ed ero stato accusato – allora – di fare terrorismo di “non saper perdere”, si, perché era scritto che altri vincessero…
Ed ora che il tempo è galatuomo devo dire grazie a Voi Cittadini, perché allora, quasi due anni fa votandomi, avete sconfitto un sistema, un casta, un modo di creare il consenso che da anni, e chissà da quanti, governava la città, usando potere, favori, malcostume….
Oggi mi rendo conto quanto è stata grande quella vittoria. Una vera Rivoluzione!
Conseguenze: tantissime.
Gente, bravi ragazzi, onesti lavoratori, professionisti – oggi disincantati – , che facevano parte di quel panzer elettorale messo in piedi con un unico scopo e con tantissime liste che oggi sono la maggioranza consiliare di questa Città, sono rimasti fuori per pochi voti, liste escluse per irrisorie percentuali … questo è stato uccidere la democrazia.
E solo loro, gli esclusi, certamente in buona fede, potranno e sapranno ringraziare chi li ha usati, facendoli strumenti dei loro giochi.
Noi possiamo solo osservare con tristezza un Consiglio Comunale orfano, zoppo, e sorridere quando si parla di onestà, si accusa chi opera con impegno quotidiano ed ha sconfitto il malaffare della gestione dei voti.
• Nessun compiacimento, nessuna gioia, nessun trionfalismo. Solo tanta tanta tristezza!
Ed altri hanno continuato a giocare, su facebook, in piazza, sui giornali, denigrando, offendendo, pontificando, dileggiando mentre ora è venuto fuori quello che amavano fare, giocare con i voti.
Non voglio accusare nessuno. Nessuno è colpevole fino a quando una sentenza definitiva non lo sancisce.
Ma bisogna guardare in faccia la realtà.
Dopo essere stato il paese di Sindona, oggi siamo sulla ribalta nazionale per uno scandalo peggiore.. e questo lo dobbiamo solo a chi ha ritenuto opportuno ed anzi giusto piegare la democrazia alla propria personale convenienza.
• Quante elezioni sono state falsate?
Anche le ultime?
In ogni caso Patti ha risposto con il voto libero; questa è una soddisfazione che premia chi è onesto come i Cittadini di Patti.
• Chi si assume l’onere di rappresentare una comunità non solo deve essere onesto. Deve anche apparire tale!
E torno a facebook.
Commenti a iosa, per l’acqua che mancava, per una cartaccia sulla spiaggia, per una multa non condivisa, per una stagione teatrale… giusto farlo e farli.. ma leggo poco sui fatti di ieri di oggi.
Mi chiedo perché?
E dico bisogna andare avanti, sconfiggere le paure, l’omertoso silenzio. Chiedo alla scuola, alla società civile, alle istituzioni, di formare, costruire, dibattere, abituare ed insegnare a tutti il diritto di esprimere, senza timore, senza paura, idee, pensieri, denunce …
Sono positivo e propositivo e dico ancora anche questa può essere, nella pagina più buia di Patti dal dopoguerra ad oggi, una lezione di democrazia, l’avvio di un futuro migliore”.
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