Appreso dagli organi di stampa che il comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” ha presentato all’Assessore Regionale alla Salute una proposta finalizzata all’accorpamento del P.O. Piemonte all’Asp di Messina, la Cisl Fp e la Uil Fpl ricordano che «l’Ospedale Piemonte prima di essere accorpato all’Azienda Papardo versava in disastrose situazioni finanziarie, con diverse unità operative a bassa produttività, tant’è che inizialmente si era prevista addirittura la chiusura del Nosocomio motivata dal rischio sismico cui ipoteticamente versava la struttura sanitaria». «Nessuno dimentichi — ribadiscono Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai — che solo grazie alla forte azione sindacale di Cisl e Uil, e dei cittadini messinesi l’Ospedale Piemonte diventò Polo di emergenza-urgenza con 121 posti letto, di cui attualmente 78 attivati». La proposta del Comitato non convince dunque i sindacati che insistono invece sulla linea che vede l’Ospedale Piemonte come una struttura sanitaria dell’Azienda Ospedaliera Piemonte Papardo. «Non appare superfluo rammentare — concludo i due segretari generali — che l’Ospedale Piemonte, per la sua ubicazione al centro della città, è ritenuto strategicamente importante anche ai fini della protezione civile».
Per quanto riguarda invece la persistente carenza di organico (circa 60 posti) all’Amam, «unitamente alle ben note carenze dell’organico della Polizia Municipale ed al costante e progressivo impoverimento della dotazione organica per quiescenza dei dipendenti di ruolo – dicono Emanuele e Calapai -, può fornire utili elementi per affrontare l’esigenza divenuta ormai improcrastinabile, di stabilizzazione dei lavoratori precari del comune di Messina, in servizio da oltre 23 anni». Pertanto Cisl e Uil chiedono un confronto per discutere sulle modalità di utilizzo di questi dipendenti.
(93)