Tra pochi giorni non sarà più ministro ma ha voluto rispondere alle richieste pressanti sulle condizioni in cui versa il carcere di Gazzi. Paola Severino, al vertice del Dicastero di Giustizia, è stata nel pomeriggio a verificare da vicino quanto denunciato più volte. Prima delle elezioni Politiche e precedentemente con interrogazioni parlamentari la Radicale Rita Bernardini aveva messo sotto la lente d’ingrandimento cosa succedeva all’interno della struttura dove i detenuti sono come “ammassati” mentre dovrebbero trovarsi in numero decisamente inferiore. I sindacati degli agenti di polizia penitenziaria hanno consegnato al ministro un documento dove evidenziano in che modo svolgono i servizi: la dislocazione promiscua dei detenuti in barba alle direttive sulla sicurezza è uno dei problemi principali. E poi servizi igienico-sanitari insufficienti e impianti elettrici non a norma. Toccherà al prossimo governo, se mai ne sarà composto uno dopo le ultime consultazioni, occuparsi anche della struttura di Gazzi che più volte è finita all’attenzione della cronaca.
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