Il procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte, ed i sostituti procuratori della Dda, D’Anna, Cavallo, Di Giorgio e Verzera, lo hanno chiesto ed ottenuto: il 41 bis per l’avvocato barcellonese Rosario Pio Cattafi. Indicato dai pentiti come il capo di Cosa Nostra messinese, Cattafi era più volte sfuggito ai rigori della legge. Soltanto lo scorso luglio, nell’ambito della operazione Gotha 3, fu arrestato perchè ritenuto il trait d’union tra cosa nostra palermitana, la mafia catanese e quella di Barcellona. Un personaggio molto “sentito”- dissero di lui pentiti d’eccellenza – uno che partecipava ai summit mafiosi e che, proprio in virtù della sua preparazione, della loquela, aveva poteri decisionali. Oggi. il Ministro della Giustizia, Paola Severino, gli ha inflitto il 41 bis, il regime di carcere duro che colpisce i boss più pericolosi.
Cattafi, attualmente rinchiuso nel carcere di Gazzi, sarà trasferito nel supercarcere di L’Aquila.
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