L’inchiesta sulla morte di Ilaria Boemi, la 16enne trovata morta sul lungomare del Ringo, a Messina, va avanti come un treno in corsa: salgono a 5 adesso gli indagati.
Cinque ragazzi,adolescenti come la vittima.
Hanno dai 16 ai 18 anni, compongono la rete in cui è rimasta intrappolata Ilaria la notte tra sabato e domenica scorsi. Ci sono tutte, le “figure” di questa “partita a carte” mortale. C’è chi le ha procurato la pasticca di ecstasy letale, ( e sono 2); c’è chi era accanto alla ragazza quando ha accusato il primo malore, dopo averla assunta sciolta in una birra, e l’ha accompagnata lì, sulla spiaggia del Ringo, dove Ilaria è crollata ed è morta. E sono altri 2.
Una terza figura, sempre una ragazza di 16 anni, è figura interlocutoria : una che c’era ma senza ruolo specifico. Ma anche lei è indagata. Anche lei, come gli altri 4 adolescenti era con Ilaria nelle ultime ore della sua vita.
Tutti sentiti per ore dal dirigente della Squadra Mobile, Giuseppe Anzalone, per ricostruire ogni passaggio di una tragedia che ha colpito una famiglia e, in parte, anche l’intera comunità messinese.
Quella comunità, quella fetta di società che pare avere scoperto solo 5 giorni fa, drammaticamente, grazie a Ilaria, che esiste un “retromondo” oltre la facciata ufficiale. Un retromondo nel quale ogni figlio può scomparire. Senza se e senza ma.
La squadra Mobile punta in alto: vuole arrivare al “Re” delle figure, quello che di fatto ha consegnato la pasticca che ha ucciso Ilaria. Quello che, nel racconto di una degli indagati, pare sia un tale di circa 25 anni, sporco, capelli lunghi, tipo rasta
La Polizia lo cerca, e potrebbe cercare anche oltre lui. Un caso di morte per droga sintetica, quello di Ilaria Boemi, 16 anni, di Messina, forse diventa ” IL caso”. Dopo tante morti.
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