Atm: avvisi di garanzia per chi reclama lo stipendio e un servizio che tocca il minimo storico. I sindacati chiedono interventi concreti

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atmPuntuali , come ormai abitudine, arrivano gli avvisi di  garanzia della Procura di Messina per interruzione di pubblici uffici a  due dei lavoratori Atm che lo scorso 7 dicembre hanno manifestato  pacificamente nei locali del Dipartimento Mobilità al secondo  piano di via La Farina, per affermare il diritto a uno stipendio che aspettano da oltre tre mesi e che, giunse per i 600 dipendenti dopo le feste natalizie. «Sono sempre e solo lavoratori e utenti le vittime di chi ha le reali responsabilità di un sevizio pubblico ormai inesistente —dichiarano Michele Barresi, Francesco Alizzi e Francesco Urdì, responsabili di Or.S.A, Ugl e Cub Trasporti —. In una città che ha  visto, la scorsa settimana, toccare il minimo storico di soli 8 autobus  in servizio (28 gennaio) e una media che  non arriva ai venti mezzi giornalieri, con intere zone e villaggi  isolati, ci appare paradossale punire i lavoratori che manifestano per  lo stipendio e non accertare che sono altri i  responsabili dell’interruzione di un servizio pubblico, conclamata nei fatti e frutto di precise scelte gestionali e amministrative». I sindacati a questo punto tirano le somme di un servizio che, nel tempo, è andato incontro a un evidente peggioramento. Infatti — ricordano — nel 1999 erano 120 i bus in linea giornalmente e 9 i  tram in esercizio nel 2003, ma ora la manutenzione eseguita mediante interventi tampone, la carenza di pezzi di ricambio e  l’eccessiva burocrazia nel reperimento sul mercato degli stessi, ha  provocato una progressiva moria di mezzi in una flotta già  “anagraficamente vecchia”.  «Oggi — continuano i sindacati — si studia a un contratto di servizio per Atm che sa di aria  fritta. Qualunque progetto a  breve e lunga scadenza è irrealizzabile senza il reperimento delle  risorse per l’acquisto di nuovi mezzi». Gli ultimi acquisti significativi di mezzi risalgono al 1997, realizzati con un finanziamento comunale, mentre — evidenziano Or.S.A, Ugl e Cub Trasporti — per i 25 mezzi acquistati nel 2007 gli oneri sono stati  indebitamente riversati in buona parte sui bilanci dell’Atm.   «Oggi — continuano Barresi , Alizzi e Urdì  — il parco autobus conta su circa 70 mezzi di cui solo 20 utilizzabili quotidianamente ma con una spesa inferiore ai 300 mila euro complessivi, destinati ai pezzi di  ricambio, potremmo mettere a breve in esercizio giornaliero oltre  cinquanta mezzi, molti dei quali richiedono interventi di spesa  inferiore ai mille euro, e si darebbero le prime risposte all’utenza  cittadina».  «Si dovrebbe cominciare da fatti concreti – insistono Barresi  Alizzi e Urdì —, innescando un percorso virtuoso per l’azienda , per  tale motivo abbiamo dal giorno del suo insediamento chiesto un incontro  al nuovo commissario dell’Atm; confronto che però ancora attendiamo, così come attendiamo di comprendere dalla Ragioneria Comunale quali  siano i motivi del ritardo o di impedimento nell’assegnazione all’Atm dei 3,9 milioni di euro previsti nel bilancio 2012 e per i quali si  attendeva, a detta degli uffici competenti, solo la firma, oggi  avvenuta, del decreto salva enti regionale». Or.S.A, Ugl e Cub  auspicano un coinvolgimento fattivo del sindacato in questa  delicata fase e sollecitano il commissario Croce e l’Assessore Regionale ai Trasporti a trovare soluzioni che assicurino occupazione e servizio. 

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