E’ di ieri, mercoledì 18 febbraio, la richiesta di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Fast Ferrovie e Ugl, presentata tra gli altri a Trenitalia, Fsi e Ferservizi, in cui i sindacati chiedono che “i tavoli per le relazioni sindacali vengano tenuti separatamente dal sindacato Orsa”.
La risposta del sindacato Orsa non tarda ad arrivare.
“Come Orsa -dichiarano i sindacalisti – abbiamo fatto di tutto per costruire un fronte sindacale unitario nella vertenza per la continuità territoriale; non ci siamo riusciti nonostante gli sforzi documentabili, evidentemente l’esigenza a far da prima donna supera il ruolo di rappresentanza dei cittadini e dei lavoratori, anche questa volta il rivolo dell’incontinenza separatista ha fatto il solito percorso”.
Continuano: “Restano misteriosi i motivi ufficiali che hanno indotto i nostri ex “compagni di viaggio” al divorzio a orologeria, restiamo basiti nel vedere tanto zelo sprecato a sancire, con ogni strumento, l’autoritarismo della bandiera sindacale, mentre Ferrovie e Governo si apprestano a sferrare l’attacco finale ai trasporti da e per la Sicilia”.
Le domande che si pongono in questo momento sono molte: “Perché tavoli di trattativa separati? Quali sono i motivi interni alla vertenza che ci rendono incompatibili? Esistono rivendicazioni più urgenti e importanti rispetto a quella dal potenziamento e della modernizzazione dell’unione territoriale ferroviaria tra la Sicilia e il resto del Paese? Che cosa avranno da dire all’azienda di così inconfessabile che l’Orsa non può e non deve ascoltare? Quali sono le gravi colpe del sindacato di base? Forse abbiamo lanciato troppo presto e per primi l’allarme per la soppressione della continuità territoriale, mentre il resto del sindacato minimizzava e ci accusava di allarmismo ingiustificato? – aggiungono – Abbiamo raccontato troppe cose a lavoratori e cittadini rendendoli protagonisti della loro lotta? Diamo troppa importanza ai movimenti popolari e sosteniamo ogni loro iniziativa senza chiedere permesso alle sigle cosiddette blasonate?”.
Accusano: “Una spaccatura sindacale nella fase più acuta e delicata della vertenza prevede un’assunzione di responsabilità da parte di chi l’ha causata”.
Di certo, affermano: “L’Orsa, da sola o in compagnia, resterà concentrata sulla vertenza”.
Non si illudono per le parole dell’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Pizzo, e del Dg di Fs, Michele Mario Elia: “Chi pensa che la contesa per la continuità territoriale si sia esaurita positivamente con il comunicato congiunto fra Pizzo e Elia s’illude, o peggio, non conosce il sottobosco della vertenza. Governo e Ferrovie le stanno studiando tutte per realizzare i loro disegni. Hanno solo l’obiettivo di presentarsi con una giustificazione plausibile per portare a compimento il grave attacco all’economia dell’Isola. “.
“L’Orsa, in ogni caso e da qualunque parte del tavolo – conclude il sindacato – vigilerà affinché nessuno provi a spegnere i riflettori sulla protesta popolare, magari sottoscrivendo, nel silenzio, l’ennesimo accordo a perdere. La continuità territoriale ferroviaria, nello Stretto di Messina, è un bene comune e nessuno può permettersi di deciderne le sorti all’insaputa dei cittadini e dei lavoratori”.
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