Con la crisi del mercato immobiliare l’acquisto all’asta sta divenendo un sistema alternativo di circolazione degli immobili.
Da una recente stima operata da Confedilizia Messina è emerso un netto incremento delle procedure esecutive immobiliari pendenti davanti al Tribunale di Messina e sfociate nella vendita all’asta dei beni esecutati. Complice indiscussa la perdurante crisi economica che ha falcidiato l’economia in città e in provincia e dato fondo ai risparmi dei cittadini.
A questo dato fa da contraltare l’aumento del numero degli investitori a caccia dell’affare che, sempre più frequentemente, appaiono desiderosi di riuscire nell’acquisto a “buon prezzo” di quegli immobili oggetto di procedure esecutive.
A darne conferma i risultati resi noti dall’Osservatorio del Mercato immobiliare curato dall’Agenzia delle entrate, che ha segnalato il ridimensionamento dei prezzi di vendita all’asta degli immobili, sino ad oltre un quinto rispetto al valore stimato dall’O.m.i.. Basti pensare che gran parte delle aste vanno deserte al primo tentativo e devono ripetersi, con l’ovvia conseguenza della “caduta libera” del prezzo base, che va, via via, riducendosi sino a dimezzarsi rispetto alla stima effettuata sul bene all’inizio del procedimento.
Ma se da un lato il risparmio fa gola agli aspiranti aggiudicatari, dall’altro il prezzo non è l’unico dato da prendere in considerazione.
Da qui il monito di Confedilizia Messina, rivolto a quanti sono attirati da questa tipologia di acquisto, a prestare la massima attenzione al fine di realizzare investimenti oculati.
Il primo passo da compiere è quello di rivolgersi ai professionisti del settore – e, a tal fine, l’associazione scende in capo con i propri professionisti -; i soli che, muniti delle dovute conoscenze, possono affiancarsi a soggetti estranei al mondo del diritto e del Tribunale, evitando loro di inciampare in trappole ed insidie che possono essere colte solo da un occhio esperto.
Tra i dati da attenzionare si segnala, oltre alla perizia di stima dell’immobile, la visita dello stesso prima dell’asta, mediante cui sarà possibile notare personalmente eventuali circostanze tralasciate nella perizia, come l’esistenza di situazioni pregiudizievoli o la rispondenza tra il valore stimato e quello effettivo (spesso la vendita avviene a distanza di anni dalla perizia di stima). Attività e valutazioni piuttosto semplici per gli operatori del diritto impegnati nel settore immobiliare.
Allo stesso tempo, gli investitori potranno ottenere informazioni utili sull’applicabilità di agevolazioni fiscali e detrazioni, sulla possibilità di accedere a mutui bancari finalizzati a questa tipologia di acquisti, ricevendo assistenza in tutte le fasi della procedura, dal contatto con il custode e con il delegato sino alla presentazione della domanda di partecipazione ed, infine, alla partecipazione all’asta ed all’eventuale aggiudicazione.
Solo con un approccio professionale si potrà sconfiggere quella naturale diffidenza verso un iter, spesso complesso, e rendere realmente convenienti le operazioni di acquisto.
Ma l’aspetto realmente problematico – segnala ancora Confedilzia – non riguarda la partecipazione/aggiudicazione responsabile degli immobili venduti all’asta, quanto, piuttosto, la svalutazione degli stessi, nella stragrande maggioranza dei casi svuotati di valore.
Spetterà al Governo, si spera al più presto, attuare una politica fiscale meno gravosa, consentendo al mattone ed, in particolare, alla casa di recuperare il valore economico e sociale che da sempre l’hanno contraddistinta, specie nelle nostre città del sud.
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