Dalla A alla zeta, ecco i nomi degli 81 indagati nell’ambito della inchiesta della Procura di Messina che ha portato alla luce l’ennesima pagina nera di Messina. L’Iacp, un istituto che dovrebbe essere, forse più di ogni altro, attento alle esigenze della città, per migliorarla, per sollevarla dal degrado ancora esistente in parecchie zone, era divenuto, per 81 dipendenti su 96, il “paese dei balocchi”.
I nomi:
Antonino Salvatore Aliberto, Maria Bignoli, Sebastiano Pino, Maria Grazia Arena, Giuseppa Testagrossa, Salvatore Barbaro, Ninfa Oliva, Giuseppa Galeano, Maria Mollura, Giovanni Luigi Santoro, Maria Barbera, Francesco Ragno, Concettina Tommasini, Giuseppe Vento, Giuseppa Rosalba Billè, Giuseppe Ioffrida, Alfonsina Raffone, Paolo Bombaci, Antonio Danzè, Antonino Bonanno, Liliana Buffo, Santi Panarello, Carmelo Mario Cacciola, Patrizia Emanuele, Antonino Cardile, Pietro Visalli, Pietro Certo, Salvatore Cicero, Vincenzo Musicò, Antonino Puglisi, Loredana Cipitì, Valentina Denaro, Maria Gaudio, Rosa Orioles, Tommasa Grasso, Eugenio La Bella, Elio Sidoti, Gaetano Sidoti, Vincenza Matrascia, Marianna Ricci, Maria Grazia Micalizzi, Giuseppe Previti, Antonino Novak, Domenico Oliva, Angela Mazzone, Giovanni Rinaldo, Gabriele Scolaro, Antonio Zanghì, Gaspare Accordo, Ilenia Algisi, Giuseppina Cacciola, Ulisse Cambria, Valerio Antonio Colicchia, Filippo Di Stefano, Daniele Gemelli,
Carmelo Gibilisco, Maurizio Giliberto, Donata Latteri, Antonio Giuseppe Mancuso, Paolo Milone, Antonino Sergio Piana, Ernesto Scorza, Alessandro Sisci, Carmela Tringali, Tiziana Versaci, Francesco Anastasi, Giovanni Bombaci, Silvio Costanzo, Gaetano De Salvo, Santi Grillo, Rocco Micale, Salvatore Pietrafitta, Salvatore Scarcella, Giuseppe
Crisafulli, Pasquale Mazzeo, Giovanni Micali, Anna Morabito, Giovanni Munafò, Salvatore Pizzi, Renato Villari, Maria Zona.
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