I rappresentanti di lavoratori e pensionati criticano la mancata interlocuzione e sollecitano confronto a partire da Bilancio previsione.
I vertici di Cgil Cisl e Uil Messina hanno inviato, oggi, al sindaco Renato Accorinti una nota congiunta nella quale criticano l’assenza di interlocuzione e confronto tra l’Amministrazione e parti sociali su decisioni e scelte che hanno ricadute anche pesanti su cittadini e lavoratori e sollecitano un cambiamento di strategia, per il bene della città.
«L’Amministrazione comunale ha concluso lo scorso 30 dicembre il percorso che ha portato all’approvazione del Bilancio preventivo 2013. Tale percorso – scrivono Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Catania, rispettivamente segretario generale Cgil, Cisl e commissario Uil Messina —, sconta le vicissitudini pregresse ereditate e le difficoltà che si sono determinate nei mesi di questa Amministrazione. Durante tale percorso il confronto con il Sindacato non si è svolto con le modalità che avevamo auspicato e in molte occasioni non c’è proprio stato alcun confronto».
«Subito dopo l’insediamento della nuova Amministrazione — aggiungono i rappresentanti sindacali — avevamo chiesto un incontro e la stipula di un protocollo sulle relazioni sindacali, avanzando una proposta formale, ma neppure su tale documento è stato possibile ottenere una disponibilità, per la verità neppure un rifiuto formale. Nulla, nessuna risposta. Anche nel merito, nelle poche occasioni in cui abbiamo potuto esprimere il nostro punto di vista esso è stato sempre disatteso: dalle mense scolastiche, alla Tares. Sul Bilancio una convocazione comunicata 2 ore prima della riunione e svoltasi il pomeriggio precedente l’approvazione del documento contabile da parte della Giunta, si è svolta, alla presenza del Vice Sindaco e del dirigente al settore, senza un solo documento scritto, senza alcun dettaglio contabile e senza alcuna risposta alle domande poste, ad esempio, su trasporto pubblico, igiene ambientale, servizi sociali, tassazione locale, riorganizzazione della macchina amministrativa e del sistema delle partecipate, con la motivazione che “i documenti sono in via di predisposizione».
La nota dei tre sindacati prosegue: «Ci siamo chiesti quale fosse la modalità di partecipazione dei cittadini, cui fa spesso riferimento l’Amministrazione, se non si consente neppure alle rappresentanze sociali di poter partecipare alla predisposizione delle proposte. Ma ci siamo anche chiesti quale dibattito si sia sviluppato nella stessa Amministrazione se i documenti contabili che non erano pronti alle 16 del 27 novembre, venivano discussi ed approvati nella riunione di Giunta del giorno successivo».
«Su una circostanza, tuttavia, ci siamo trovati d’accordo: il banco di prova più significativo ed impegnativo sarà il Bilancio di previsione 2014. Un documento che impegnerà da tutti i punti di vista l’Amministrazione e rispetto al quale le responsabilità pregresse non potranno che avere un peso residuale. Per tali ragioni — prosegue la nota sindacale congiunta — chiediamo la convocazione di Cgil, Cisl e Uil per un confronto reale e adeguatamente articolato nel quale discutere le questioni generali che riguardano direttamente e indirettamente le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati, disoccupate e disoccupati, a partire, ad esempio, dal Bilancio e dalla ripartizione delle risorse nelle varie voci – iniziando dal sistema di welfare –, dalla organizzazione generale del sistema dei rifiuti, del trasporto pubblico e della mobilità urbana e dell’area dello Stretto, dei servizi scolastici, della macchina amministrativa, del sistema delle partecipate, dalla salvaguardia del territorio e assetto urbanistico, dei tributi, delle tariffe, della compartecipazione al costo dei servizi».
«Riteniamo — concludono —che se l’Amministrazione perseguisse la via di un confronto vero e una modalità di capace di correggere e superare le difficoltà sopra indicate, sarebbe possibile avviare relazioni utili alla individuazione di soluzioni condivise nell’interesse dell’intera comunità messinese. In caso contrario, non potremo che prendere atto della persistente indisponibilità a qualsiasi confronto e all’inevitabile avvio di una fase di mobilitazioni e contrasto alle misure adottate».
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