La segretaria generale della FP CGIL, Clara Crocé, dichiara che appare incredibile che un personaggio del “calibro” di Ruggeri, condannato per comportamento antisindacale e rinviato a giudizio su ricorso presentato dallo stesso sindacato, possa tornare ad operare presso la segreteria particolare del Sindaco.
«La notizia appresa questa mattina dalla stampa riguardo la reintegrazione dell’excapo di gabinetto Antonio Ruggeri presso gli uffici di Palazzo Zanca ci lascia a dir poco sconcertati». Questo il commento della segretaria generale della FP CGIL, Clara Crocè in merito al ritorno dell’ex-capo d Gabinetto dell’amministrazione Buzzanca tra gli uffici di palazzo Zanca.Quella tra il sindacato e Ruggeri, come si ricorderà, è stata una battaglia combattuta suon di ricorsi e aule giudiziarie, terminata con la condanna dello stesso ex commissario liquidatore dell’Ato3 per comportamento anti sindacale e con l’arresto a causa della autoliquidazione del compenso di 136 mila euro. «Pur non volendo entrare nelle valutazioni espresse dalla commissione disciplinare- continua la Crocè – quello che ci lascia più perplessi è il fatto che nello stesso giorno in cui il dirigente al personale, Salvatore De Francesco, ha siglato la determina riguardate il reintegro di Ruggeri, è stata firmata un’altra determina (stavolta dal dirigente Giovanni bruno) di riorganizzazione della segretaria particolare del sindaco in cui la posizione di Ruggeri viene cristallizzata, senza che venga neanche individuata quella che sarà la sua eventuale sistemazione tra gli uffici del Comune.
Sistemazione , se dovuta, in uffici dove lo stesso non possa arrecare danni alla collettività.
Di fronte ad atti amministrativi di questa natura, non ci rimane che sperare che Babbo Natale regali in dono a questa Amministrazione comunale una torcia che consenta di fare luce su una vicenda quanto mai singolare». Il sindacato non può fare a meno di ricordare il momento dell’arresto di Ruggeri a causa della liquidazione, fin troppo generosa (136 mila euro), maturata la termine del periodo di guida all’Ato. Anche in quel caso la decisione emessa dal giudice trovò fondamento nelle numerose denunce presentate dalla FP CGIL, in merito a sprechi, favori e decisioni discutibili adottate dall’ex-commissario. Come non ricordare il periodo buio durante il quale il Ruggeri tentò la privatizzazione della Messinambiente.
Siamo convinti che né il Sindaco che il Segretario Generale siano a conoscenza delle due determine Sindacali Al riguardo attendiamo fiduciosi la decisione del Sindaco”.
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