Il sindacato delle Famiglie critica la scelta dell’Amministrazione comunale di approvare la Tares nella versione integrale piuttosto che semplificata. Una decisione che — secondo la sigla sindacale — graverà maggiormente meno agiati.
«L’applicazione della Tares — dichiara la sigla sindacale —, così come elaborata dalla Giunta comunale e approvata dal Consiglio, produrrà un risultato assolutamente da non sottovalutare: darà a Messina il primato delle città che applicano l’equità fiscale al contrario, dando ai ricchi ciò che viene tolto ai poveri».
«La giustificazione addotta per la scelta della Tares integrale piuttosto che della Tares semplificata lascia sconcertati. Si sostiene — si legge in un comunicato del sindacato — che passare alla Tares semplificata sarebbe convenuto ai nuclei familiari composti da quattro o più componenti, mentre la Tares integrale risulta essere più conveniente per i nuclei familiari con meno di quattro componenti: c’è qualcuno allora che riesce a spiegare per quale motivo, tra i criteri scelti per eventuali riduzioni della tariffa, è stato inserito proprio il “quoziente familiare”? Non sarebbe stato più semplice, utile e certo usare il “quoziente familiare” già in fase di calcolo delle tariffe? E che senso ha far pagare una tassa per intero, e magari farla pagare pure a chi dovesse risultare esente, salvo poi rimborsarne una quota parte con ulteriore aggravio di spese, risorse e tempo?».
«Le famiglie messinesi — avvisa il sindacato — devono aver chiaro un fatto: la Tares sarà una mazzata senza precedenti, che per il 2013 si pagherà per intero, senza possibilità di sconti, e della quale due rate si accavalleranno con quelle da pagare nel 2014».
Il sindacato, a questo proposito, lancia un appello alla classe politica cittadina e le chiede di rivedere questa decisione poiché «molte famiglie vivono in situazioni di grave disagio e il pagamento della prima rata in concomitanza delle festività natalizie deprimerà ancor di più i consumi con grave danno per le imprese commerciali cittadine. Se l’auspicato passo indietro non sarà possibile, assieme al Forum delle Famiglie, per l’ennesima volta — conclude —, chiederemo che in futuro, in tema di tariffe, si metta in piedi un tavolo tecnico con l’obiettivo di istituire il “Fattore Famiglia” o, in alternativa, il “Quoziente familiare” sul modello applicato nella città di Parma».
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