Se i confederali hanno scelto la strada della conferenza stampa i sindacati autonomi hanno tenuto oggi il faccia a faccia con l’assessore ai Trasporti Gaetano Cacciola e con il commissario dell’Atm Manna. Anche Orsa, Ugl, Cub e Faisa Cisal hanno chiesto certezze sul pagamento degli arretrati, tre i mesi sotto, ma anche di “tagliare le ali” al passato.
Michele Barresi dell’Orsa: “Questa azienda è un verminaio ma non facciamo passare il messaggio che i lavoratori siano fannulloni, qui c’è stata una cogestione politico-sindacale a produrre il disastro, noi vogliamo che l’amministrazione rompa col passato per tracciare una nuova rotta”. Sui pagamenti dei tre mesi di arretrato l’assessore Cacciola ha ricordato come sia stato trovato un accordo con la Regione su 4 milioni di euro anche se per giungere materialmente nelle casse devono essere sciolti altri nodi burocratici e non si ha una data. Le somme, comunque, saranno assegnate per rimettere in linea gli stipendi dove i ritardi vanno avanti dal lontano 2008 mentre le altre società comunali non hanno problemi simili. L’assessore Cacciola ha risposto: “Non si possono risolvere in poche settimane problemi creati venti anni fa, così si rischia di far populismo”. Frase rivolta al segretario Orsa Mariano Massaro che è stato molto critico con l’amministrazione Accorinti dicendo di non aver visto cambiamenti all’Atm con l’attuale giunta municipale rispetto all’amministrazione Buzzanca ed entrando in polemica con Cacciola. I sindacalisti Francesco Urdì, Francesco Alizzi e Giovanni Lucentini hanno ricordato i disagi del personale a non percepire il salario in tempo e comunque a garantire ugualmente il trasporto pubblico. Il commissario Manna, che ha letto delle frasi di speranza e cambiamento nel lungo periodo di Albert Einstein, ha detto che non è volontà della giunta Accorinti trasformare in Spa l’ente, stamattina proposta differente era stata indicata da Cgil, Cisl e Uil, affermando: “Il problema più grosso non sono solo gli stipendi arretrati ma ci dovremmo preoccupare di più se ci si ferma e invece stiamo lavorando, noi vogliamo salvare l’azienda”. @Acaffo
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