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Il Silpol critica i provvedimenti antitir: “Non resteremo in silenzio”

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vigili verbaleSulle ordinanze antitir e sul lavoro dei vigili urbani il segretario provinciale del Silpol, Giuseppe Gemellaro, ha scritto una nota in cui critica gli effetti dei provvedimenti e i servizi a carico degli agenti di polizia municipale. 

Questa la nota:

“Dopo un’estenuante periodo di gestazione, l’attesa ordinanza di regolamentazione degli imbarchi dei mezzi pesanti è entrata in vigore.

            Al di là di ogni mera contestazione di un provvedimento rimodulato dall’Amministrazione Accorinti, dobbiamo prendere atto dell’ assoluta interlocutorietà e parzialità della stesso, dal momento che esplicherà effetti solo sulla sponda  messinese, nonostante la tanto declamata sinergia di politiche per l’area integrata dello stretto.

Stupisce ancora pensare che si rincorrano provvedimenti viabili  “definitivi” e nel contempo si assiste alla proroga di una concessione, per ulteriori tre anni, che di fatto non sposta la centralità funzionale ed economica della Rada S. Francesco.

Non si capiscono le ragioni, peraltro, di una riduzione, rispetto alla precedente ordinanza, da 90 a 60 minuti il tempo di attesa nella chiocciola di Tremestieri.

E allora!!

La necessità di una repentina applicazione dell’ordinanza, solo locale e quindi non complessiva, non  supportata, al momento, da adeguata segnaletica, è da ricercarsi nell’assoluta fretta di dimostrare la voglia di fare, magari omettendo di valutare tutti gli aspetti di un provvedimento, cosi rilevante, che avrà effetti su soggetti non specificatamente locali e quindi meritevole di assoluta chiarezza  anche per evitare ripercussioni  a chi opera prevalentemente, in questo caso, con il metodo della  repressione.

            Non ci rende soddisfati, anzi, ci amareggia e ci esaspera la condizione che sia la Polizia Municipale a doversi sobbarcare  una cosi pesante forma di presidio che costringerà 24 uomini nell’arco dell’intera giornata a stare a posto fisso, come una transenna umana, trascurando, di fatto, tutti gli appelli lanciati alle Amministrazioni degli ultimi anni, non esclusa quella vigente, circa la grave carenza di personale che non consente di poter garantire servizi minimi essenziali ad una comunità che non è fatta solo di Centro Urbano ma di una continuità territoriale che si sviluppa  lungo i 60 Km  di territorio e che sente le stesse necessità di assistenza e presidio del cuore della città..

            Viene da chiedersi. Ma nel 2013 nessuno pensa che esiste anche una tecnologia moderna e funzionale, applicata nel resto del mondo, che può essere idonea a svolgere funzioni adeguate costanti, programmabili e controllabili  piuttosto che continuare a mutuare modelli basati esclusivamente sulla presenza dell’uomo, in questo caso prodigo a garantire imbarchi regolari?.

            Evidentemente le “porte elettroniche”installate una sola volta, sono troppo costose se rapportate ad un incremento di costi per il personale impegnato in orari notturni e quantificabile in almeno 10.000 euro mensili.

Sarebbe stato poi oltremodo conveniente, nello spirito partecipativo dichiarato dall’attuale Amministrazione, raccogliere l’esperienza maturata in questi anni dagli operatori di P.M. non secondaria, perché vissuta direttamente sul territorio sul quale si consumano gli effetti di tanti atti redatti all’interno delle “camere decisionali”.

Era più necessario mettere in campo numeri, non sostenibili da un settore che da anni lavora, in silenzio e con senso di responsabilità ed abnegazione. Questo fino ad ora à avvenuto anche fuori forma di  rispetto dei contratti di lavoro, rinunciando spesso anche  a giustificati e doverosi riposi.

Chiediamo e lo faremo anche in modo plateale, per il rispetto delle nostre prerogative di lavoratori, che ci si assuma in pieno tutte le responsabilità di chi ha programmato tale servizio e di chi lo dispone, perché da tutto questo scaturirà la impossibilità di poter adempiere ad altre ed inderogabili disposizioni di legge e di norme contrattuali rispetto alle quali non staremo in silenzio ne ci addosseremo responsabilità personali”.  

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