Il sindacato Funzione Pubblica Cgil interviene sulla vertenza Teseos e definisce “strana” la mobilitazione, praticamente a oltranza, indetta dalla Flaica Cub.
Questa la nota della segretaria Clara Crocè:
“In data 23 ottobre si è tenuto l’incontro sindacale (vedi altro articolo su apposita sezione), su richiesta dalla FP CGIL e dalla CISL FP, dopo l’incontro con l’Assessore alla Salute Lucia Borsellino e il Commissario Magistri, per affrontare la vertenza dei 26 licenziamenti dei lavoratori della TESEOS. Al termine del tavolo, dopo ben cinque ore di trattativa, è stato trovato un accordo sul pagamento degli stipendi arretrati, sui rimborsi spese ed è stata altresì individuata una possibile soluzione per la revoca dei licenziamenti. Provvedimenti quest’ultimi scattati in quanto non è stata concessa la proroga della cassa integrazione in deroga. Ricordiamo che i lavoratori sono stati collocati in cassa integrazione in deroga per ben tre anni a causa dell’esubero di personale dovuto alla circostanza che la convenzione della SSR impone alla cooperativa l’utilizzo di 59 fisioterapisti rispetto agli 88 in organico presso la TESEOS.
Fatta questa premessa è doveroso chiarire perché la FPCGIL non condivide l’occupazione della SSR , o meglio non ne condivide le modalità. Anche noi abbiamo occupato per mesi Palazzo Zanca e fatto decine e decine di manifestazioni, ma i lavoratori hanno sempre rispettato le regole. I dipendenti della FPCGIL hanno fatto il possibile per cercare di non arrecare danno agli utenti: tutti ricorderete la vertenza FUTURA: i lavoratori, senza stipendio da sette-otto mesi, hanno condotto una dura battaglia occupando il Comune. Al mattino uscivano da Palazzo Zanca e andavano a scuola per assistere i “loro” bambini disabili. Come non ricordare la sospensione dei servizi sociali da parte del Commissario Croce. Anche in questo caso, in modo volontario, il personale ha garantito agli anziani e ai disabili gravi l’assistenza. Servizi pubblici come quelli in oggetto non possono essere interrotti, vanno garantiti anche in caso di sciopero e vanno sempre assistiti gli utenti più in difficoltà. Perchè non si tratta di interrompere la produzione di pacchi di pasta o lattine di birra, si tratta di persone. Si tratta di diritti costituzionali, diritto all’assistenza alla salute, che sono garantiti dalla legge e che tutti, piaccia o no, abbiamo il dovere di rispettare. Per questo si passa attraverso procedure di raffreddamento del conflitto, e tali regole che devono valere per ogni parte. Le rare volte che il personale, assalito dalla disperazione (vedi il caso dei lavoratori della MessinAmbiente che si sono fermati in assemblea dopo una giornata di sciopero), come sindacato ci siamo assunti ogni responsabilità pagando oltre 3000 mila euro di multa (i restanti 3000 mila sono stati pagati dalla UILtrasporti) ed effettuando un viaggio a Roma per essere ascoltati dalla commissione nazionale di garanzia.
Ebbene, spiega la FP CGIL, la FLaica CUB lamenta di non essere stata invitata al tavolo. Durante l’incontro del 23 ottobre (al quale erano presenti l’Assessore Mantineo e l’avv. Annamaria Siracusano, legale dei lavoratori occupanti), è stata affrontata questa circostanza. Ma la Presidente Romano ha esibito una “strana” lettera (vedi in allegato) inviata dalla FLAICA CUB, nella quale viene smentito che in atto ci sia l’occupazione della SSR o ci sia lo sciopero dei lavoratori. Abbiamo la spiacevole sensazione che la FLAICA CUB stia cercando di mettere le sue carte a posto per non incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa. Auspichiamo che i dipendenti della TESEOS non siano costretti a pagare due volte la beffa del licenziamento, che è tra l’altro da intendersi revocato se il personale, così come deciso in occasione del tavolo del 23 ottobre, dovesse decidere di rientrare a lavoro. Del resto, con la vendita delle azioni tutti i lavoratori della TESOS saranno licenziati per passare alla nuova società. Appare strano che l’avvocato presente al tavolo non abbia spiegato bene i termini della questione ai lavoratori che assiste.
Noi non abbiamo mai condiviso i metodi della Presidente Grazia Romano, lo testimoniano le vertenze che stiamo tutt’ora rseguendo Santa RITA Nuove Solidarietà, ma abbiamo la spiacevole sensazione che così facendo si stiano servendo le teste dei lavoratori su un vassoio d’argento”.
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