Cgil contro il Salva Messina: il sindacato protesta nell’ aula consiliare

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cgil contro salva messinaCGIL protesta in aula consiliare contro l’approvazione del “Salva Messina”. Dopo aver abbandonato il tavolo del confronto con il sindaco De Luca, finalizzato proprio all’analisi del documento, e aver spiegato le motivazioni di questo gesto in una dura nota, il sindacato ha deciso di assistere alla seduta odierna del Consiglio Comunale in cui si decideranno le sorti della città.

Secondo il sindacato il “Salva Messina“, nel quale vengono elencati i provvedimenti ritenuti necessari dal sindaco per evitare il dissesto del Comune, avranno conseguenze devastanti. Quello che preoccupa Cgil è che le spese del provvedimento vengano pagate per i lavoratori.

Sul fronte dei servizi sociali, ad esempio, altra questione che non convince la Cgil è quella riguardante l’internalizzazione di alcuni servizi e l’eliminazione delle cooperative sociali. «Al punto 4 della parte II – si legge nella loro nota – viene indicata una generica “internalizzazione dei servizi comunali e delle partecipate” senza che venga fornita alcuna indicazione operativa sul modus operandi da seguire». E ancora «è impossibile pensare di sottoscrivere un documento in cui è già stata decisa – senza accettare alcuna proposta di modifica – l’immediata soppressione del servizio di pulizia e facchinaggio, con conseguente licenziamento di 40 lavoratori. Cifra quest’ultima che si somma ai 92 che hanno perso il posto di lavoro da quando De Luca ha fatto il suo ingresso a Palazzo Zanca».

Un altro aspetto che preoccupa il sindacato sono i tagli ai costi gestionali di Palazzo Zanca: «Non condividiamo i sacrifici richiesti ai dipendenti comunali e delle partecipate attraverso la riorganizzazione degli orari di lavoro e la consequenziale razionalizzazione dei buoni pasto, con un risparmio di spesa di circa 500 mila euro».

In merito poi alla riorganizzazione e alla razionalizzazione dell’apparato burocratico comunale e del sistema delle partecipate CGIL afferma: «diciamo no perché prevede una ricollocazione del personale in esubero in altre realtà, e tale scelta non è sostenuta dalla normativa vigente in quanto l’unica procedura possibile è il comando temporaneo che è sbagliato richiedere ai lavoratori».

Insomma, la posizione del sindacato è chiara e la presenza nell’Aula del Consiglio Comunale testimonia, in modo inequivocabile, il loro voler urlare (silenziosamente) anche ancora una volta il loro NO al Salva Messina.

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