L’accusa, lo scorso giugno, aveva chiesto 21 anni di carcere, nel totale, per i 5 professionisti imputati nel processo scaturito dal sequestro della rampa dello svincolo autostradale di Boccetta,avvenuto nel 2009. Ieri i giudici della seconda sezione penale del tribunale hanno deciso 4 assoluzioni ed una sola condanna
Assoluzione piena per: Giuseppe termini, ingegnere; Benedetto Sidoti Pint, funzionario della Provincia; i costruttori Vincenzo Vinciullo e Antonino Mangraviti, titolari della “Archimede srl, la società che si occupò della realizzazione di un complesso abitativo posto a pochi metri dalla rampa austostradale.
Condanna ad un 1 anno, invece, pena sospesa, per l’ingegnere Antonio Teramo.
Il Pm Diego capece Minutolo, 3 mesi fa, aveva chiesto la condanna a 5 anni per l’ingegnere Benedetto Sidoti Pinto, per gli ingegneri Giuseppe Termini e Antonio Teramo; tre anni di reclusione, invece, per Vincenzo Vinciullo e Antonino Mangraviti.
Alla base della tesi dell’accusa c’era che la Archimede, nel realizzare il complesso abitativo nei pressi della rampa Boccetta, per consentire ai mezzi pesanti di raggiungere il cantiere, aveva creato un passo carrabile. Quell’apertura- secondo quanto stabilito nel 2008 da un consulente della Procura – avrebbe danneggiato uno dei piloni della rampa d’accesso dello svincolo di boccetta, determinando-sempre a detta del perito- il rischio di crollo in caso di sisma. La struttura, allo scattare dell’inchiesta fu sequestrata.
Era stato il Cas a denunciare i fatti alla Magistratura. Lo stesso Consorzio si è costituito parte civile nel processo. Le accuse per i 5 imputati, a vario titolo, furono: abuso di ufficio in concorso, falso ideologico, attentato alla sicurezza dei trasporti e mancato avviso al Genio civile.
Sei anni dopo arrivano 4 assoluzioni e una condanna.
Hanno difeso gli avvocati: Nunzio Rosso, Alberto Gullino, Isabella Barone, Walter Militi, Domenico Pugliese, Salvatore Versaci, Giuseppe Saitta, Carlo Alessandro.
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