Lo scorso maggio, la Cassazione aveva annullato con rinvio il sequestro preventivo contro Filippo Denaro, l’imprenditore messinese, titolare delle profumerie Grasso, indagato nel procedimento fallimentare relativo al concordato profumerie Grasso. Oggi, il Tribunale del Riesame, ha accolto il ricorso inoltrato dall’avvocato Bonni Candido, legale di Denaro, relativo alla richiesta di annullamento dell’ordinanza di sequestro disposta dal gip Salvatore Mastroeni.
Per l’imprenditore messinese, nell’agosto 2013, era stato disposto il sequestro di beni per un valore totale di 320mila euro. Alla base della misura di prevenzione, la mancata vendita di una villa a Faro Superiore che, secondo l’accusa, attraverso una serie di clausole risarcitorie, avrebbe determinato una distrazione di beni dal patrimonio della “Grasso Filippo & figlio srl”, l’azienda di famiglia che vantava più punti vendita in città nel settore profumeria. moda e accessori. Il tutto sarebbe avvenuto in fase di pre-concordato preventivo, dichiarato ufficialmente dal tribunale il 9 maggio del 2012.
Il sostituto procuratore Fabrizio Monaco indagò Filippo Denaro per bancarotta fraudolenta in concorso. La tesi dell’accusa convinse il gip che dispose il “blocco” dei saldi attivi fino alla concorrenza della somma “distratta”.
L’avvocato Candido ne chiese l’annullamento al Riesame, che lo rigettò. Passaggio successivo fu il ricorso in Cassazione, che lo accolse disponendo l’annullamento con rinvio. Oggi la decisione del Riesame che annulla il provvedimento di sequestro.
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