Elezioni Messina. Sciacca: «Messina condannata a scegliere fra la padella e la brace»

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«Il ballottaggio Bramanti-De Luca è quanto di peggio potesse accadere per le sorti della città. Il 24 giugno Messina sarà condannata a scegliere fra la padella e la brace». Così Gaetano Sciacca, il candidato sindaco del M5S, commenta le dichiarazioni rilasciate da Dino Bramanti nel corso della conferenza stampa di questa mattina. «Tirare in ballo nuovamente il Ponte, a dieci giorni dal ballottaggio, è l’ennesimo tentativo di vendere fumo ai cittadini. Un eventuale referendum sarebbe solo l’ultimo capitolo di una lunga e triste commedia che negli anni ha tenuto in ostaggio lo sviluppo della città, bloccando qualsiasi proposta alternativa di crescita infrastrutturale. Prima di parlare di grandi opere di distrazione di massa, bisognerebbe avere il coraggio e l’onestà intellettuale di affrontare le vere priorità dei cittadini, che a differenza del Ponte non creano facile consenso elettorale».

«Bramanti – prosegue Sciacca – è solo un parafulmine dietro al quale si nascondono, neanche troppo velatamente, i carnefici di questa città: i soliti burattinai che grazie alle “liste civetta” hanno utilizzato centinaia di persone come carne da macello, sfruttando le magagne di una legge elettorale imbarazzante. Lo stesso ha fatto Cateno De Luca, che dopo aver utilizzato a suo uso e consumo i suoi 192 candidati, selezionati su Whatsapp, è rimasto da solo. Adesso cerca in tutti i modi di adulare gli elettori pentastellati, che però sanno bene che i valori che li ispirano non posso essere comprati da un personaggio che agisce alla stregua di un incantatore di serpenti. La nostra città è già stata mortificata a lungo e adesso non merita di essere rappresentata da una triste maschera teatrale che in mancanza di contenuti si limita a gettare fango ad orologeria su chiunque gli capiti a tiro, con attacchi violenti e intimidatori espressi con la bava alla bocca. Il giorno del ballottaggio non sosterremo né Cateno De Luca né Dino Bramanti, due esponenti politici che non rappresentano in alcun modo i valori del Movimento».

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