Il consigliere Pippo Trischitta accoglie positivamente la notizia dell’arrivo di un ispettore a Messina il cui compito sarà quello di “verificare il regolare andamento dell’attività consiliare”.Il funzionario regionale Angelo Sajeva, infatti, ha avuto l’incarico, con delibera del 23 marzo, dal dirigente generale dell’assessorato regionale delle Autonomie locali, Giuseppe Morale.
In una nota, Trischitta scrive: «Esprimo, anche a nome di tanti altri consiglieri, la grande soddisfazione per un accertamento che potrà agevolmente fare emergere la verità e ridare dignità al Consiglio Comunale e, soprattutto, alla città di Messina “diffamata” dalla stampa nazionale riportando notizie contenute in articoli giornalistici locali che hanno diffuso la falsa notizia di un aumento del numero delle commissioni consiliari per raggiungere il tetto massimo dell’indennità prevista dalla legge».
«L’accertamento ispettivo – prosegue il consigliere – è stato ritenuto necessario, come si legge nel provvedimento, in conseguenza “delle notizie diffuse dai mezzi di comunicazione riguardanti l’elevato numero delle convocazioni delle commissioni consiliari”. Pertanto, è necessario specificare che nell’anno 2014 si sono tenute, sia in seduta ordinaria che straordinaria, 634 commissioni e 80 adunanze del Consiglio Comunale per un totale di 714, così come nell’anno 2011 nel corso del quale si sono svolte, sia in seduta ordinaria che straordinaria, 634 commissioni e 80 adunanze del Consiglio Comunale per un totale, così come per il 2014, di 714».
Trischitta mette a confronto, «al fine di dare esatta contezza dei fatti», l’attività consiliare del 2014 con quelle del 2010 e del 2012, sottolineando che «in quest’ultimo anno l’attività delle commissioni e dei consigli è stata limitata dalle dimissioni del sindaco Giuseppe Buzzanca e dalla nomina del commissario Luigi Croce». Inoltre, lo stesso precisa «che il 2013 non può essere considerato in quanto si è sciolto, per scadenza naturale, il precedente Consiglio e quello attuale si è insediato nel mese di luglio».
anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2014
commissioni 594 634 590 634
consiglio 86 80 75 80
Totale 680 714 665 714
«È vero che negli anni 2010, 2011 e 2012 sono state istituite 12 commissioni permanenti (oltre quella speciale Ponte e Piano Strategico) rispetto alle 10 costituite nel 2013, ma la prima commissione attuale, aiutata da quella dei capigruppo, nel 2014 – evidenzia – ha dovuto esaminare problematiche finanziarie e metodi di applicazione di nuove imposte che il Comune di Messina non aveva mai affrontato, quali Tares, Tasi, Tari, Iuc, bilanci, rilievi e contestazioni della Corte dei Conti e altro, ma soprattutto il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale con esame di debiti fuori bilancio e correttivi per un importo superiore ai 500.000.000 di euro, con conseguente analisi della situazione finanziaria di tutti i dipartimenti e di tutte le partecipate».
«Infatti – prosegue Trischitta –, la prima commissione nel 2014 si è riunita 90 volte, con adunanze tutte registrate e svolte spesso alla presenza dei giornalisti, con durata dalle due alle otto ore, a cui si è affiancata spesso la commissione dei capigruppo per supportarla nello svolgimento dell’enorme mole di lavoro a cui è stata sottoposta».
E i consiglieri – ricorda – non si sono tirati indietro neanche l’ultimo dell’anno rinunciando a festeggiamenti e cenoni quando c’è stato bisogno di lavorare per la città per discutere l’approvazione del bilancio di previsione 2014. In quell’occasione, il 31 dicembre 2014, hanno lavorato ininterrottamente dalle 9.30 alle 23.40.
«Non vi può essere alcun dubbio che nel 2014, senza questo lavoro straordinario, non si sarebbero tenute più di 500 commissioni e sarebbe stato possibile, come già discusso dai capigruppo, valutare la possibilità di ridurre le commissioni permanenti da dieci ad otto con competenze corrispondenti a quelle degli otto assessorati ed istituire, senza diritto a gettone di presenza, la Commissione Pari Opportunità e altre con tematiche specifiche. Infine – conclude –, vorrei ricordare che l’importo del gettone di presenza previsto nella Città di Messina, a parità di abitanti, è il più basso di tutti i comuni italiani».
(256)