Voti comprati con pizza e 100 euro o con la cancellazione di multe e con assunzioni. L’operazione Fake svela inciuci e compravendita da “bottega”

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tn gullo francescoUn piano messo a punto con metodo e strategia, composto da due tappe. La prima: il reperimento di elettori al di fuori dell’area politica di competenza territoriale; la seconda: organizzare il loro trasferimento al Comune prossimo al voto. C’è tutto questo dietro l’operazione Fake, scattata all’alba di stamani a Patti con 12 misure cautelari eseguite dalla Squadra Mobile di Messina e dagli uomini del Commissariato di Patti, diretto da Enzo Coccoli.
Un piano che per la sua riuscita prevedeva larga partecipazione e complicità eccellenti. Come quelle di amministratori locali ed esponenti politici, vigli urbani, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per la commissione di falsi e reati elettorali e truffa in danno di enti pubblici. Sono indagate complessivamente 156 persone. Tra queste, ritenuto dagli inquirenti “la mente” del piano: Francesco Gullo, detto Cisco, ex Vicesindaco del Comune di Patti, ex assessore ai Servizi Sociali nelle Giunte del Sindaco Venuto, dal 2001 al 2011, padre del neo Deputato del PD Maria Tindara Gullo. Lui- a detta degli inquirenti- sarebbe a capo dell’organizzazione che nel 2011, in prossimità delle elezioni amministrative al Comune di Patti, avrebbe tentato di convogliare voti a favore di una lista, la “Patti Futura”, dell’area di centrosinistra, nella quale candidato a sindaco era il nipote, Luigi Gullo; a quelle di consigliere, vari altri “amici”. Gli andò male per il primo: gli elettori scelsero sindaco Mauro Aquino. Ebbe, invece, miglior fortuna con gli eletti al Consiglio comunale. Una campagna politica dura, difficile, quella di due anni fa, cui Francesco Gullo decise- sostiene l’accusa – di porre rimedio con l’apporto di nuovi elettori. Dove reperirli? Nei comuni vicini. Comincia dunque l’esodo di residenti dai vicini paesi a Patti. “Tra i 70 e gli 80 cambi di residenza- dice Enzo Coccoli- tutti avvenuti nello stesso periodo preelettorale”. Una coincidenza o c’era del losco? SE lo chiese, con un articolo, un giornale on line della zona. Da quell’interrogativo scattarono le indagini che portarono alla scoperta che, dietro, c’era un’efficiente organizzazione. Una che, a fronte del trasferimento dei neoresidenti pattesi, li “ringraziava” in vari modi per la promessa di voto. Dall’assunzione al pagamento di bollette, dalla cancellazione di contravvenzioni ai 100 euro e una pizza. Per i più resistenti anche la minaccia: ” O lo fai o ti faccio licenziare”. “Tutto intercettato- dice Coccoli – persino il timore di alcuni che, saputo dell’indagine della polizia, si tirarono indietro e il giorno delle elezioni non si recarono alle urne. Ma da quelle intercettazioni scattò un altro filone d’inchiesta: quella sulla gestione di due corsi di formazione.
Accertata, infatti, una truffa ai danni dell’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale. Secondo indagini, due corsi per sartoria e animazione,  uno del 2010 ed uno del 2011, non sarebbero stati frequentati dai corsisti ( devono essere minimo 8 per ottenere i finanziamenti regionali) o dagli stessi docenti. I titolari- a detta dell’accusa-“aggiustavano” i registri delle presenze e, addirittura, rilasciavano a chiusura di un corso mai effettuato, titoli spendibili nel mondo del lavoro. Per quello fittizio del 2010 la Regione ha sborsato 200mila euro. Per quello del 2011, 177mila euro.

Sono stati confinati agli arresti domiciliari: Francesco Gullo,71 anni; Domenico Pontillo, 43 anni,geologo, Consigliere Comunale del Comune di Patti e Presidente della Commissione Servizi Sociali, ex assessore del Comune di Montagnareale; Maria Pia Germanà, 38 anni, di Milazzo, consulente del lavoro, Consigliere Comunale del Comune di San Piero Patti, ex assessore allo stesso Comune; Carmelo Lembo, 63 anni, Commissario in congedo ed ex Vice Comandante della Polizia Municipale di Patti; Giuseppe Panzalorto, 62 anni, Ispettore della Polizia Municipale di Patti; Antonella Cappadona, 30 anni,impiegata del Consorzio Sociale Insieme.
Divieto di dimora per: Pasqualino La Macchia, 43 anni, Maresciallo della Guardia di Finanza, in servizio a Messina, consigliere comunale del Comune di Patti dal 2001; Filippo Tripoli,32 anni, Maresciallo dell’Esercito in servizio a Messina, Consigliere Comunale del Comune di Patti dal 2006.
Obbligo di dimora per: Giuseppe Foresti, 59 anni, Ispettore della Polizia Municipale di Patti, ex assessore del Comune di Oliveri; Alessio Arlotta, 30 anni, impiegato di un ente di Formazione,  ex Consigliere Comunale del Comune di Patti; Raffaele Aliberto, 47 anni, Geometra, ex assessore del Comune di Montagnareale. Tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di reati che vanno dall’ associazione finalizzata alla commissione di falsi e reati elettorali, alla truffa in danno di Enti Pubblici.  

Patrizia Vita

 

 

Rettifica: erroneamente era stato scritto che i due corsi di formazione erano stati organizzati dall’Anfe. L’Ente di Formazione è assolutamente estraneo alla vicenda. Ci scusiamo con la dirigenza. 

 

 

 

 

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