Messina. Conclusa in queste ore la fase delle indagini preliminari dell’inchiesta sul Calcioscommesse avviata a marzo 2017. Scende da 38 a 17 il numero degli indagati, tra i quali figura l’ex calciatore del Messina Arturo di Napoli.
I soggetti coinvolti sono accusati di aver contribuito a vario titolo a “truccare” 4 partite di Lega Pro tra il 2015 e il 2016 sono: Piersilvio Acampora, Stefano Addario, Alessandro Berardi, Alessandro Costa, Andrea De Pasquale, Cosimo D’Eboli, Arturo Di Napoli, Andrea De Vito, Daniele Frabotta, Pietro Gugliotta, Gianluca Grassadonia, Halim Abdel Khalifeh, Giuseppe Messina, Eros Nastasi, Ivan Giuseppe Palmisciano, Giovanni Panarello e Fabio Russo.
Il Pubblico Ministero, Francesco Massara, aveva richiesto l’arresto per 11 degli indagati, da configurarsi attraverso la detenzione in carcere per Arturo Di Napoli e i domiciliari per altri 10: Alessandro Berardi, Alessandro Costa, Andrea De Pasquale, Halim Abdel Khalifeh, Pietro Gugliotta, Giuseppe Messina, Eros Nastasi, Ivan Palmisciano, Giovanni Panarello e Fabio Russo. Ma la richiesta è stata respinta dal Giudice per le Indagini Preliminari di Messina. La Procura ha, però, presentato un ricorso le cui sorti verranno decise il prossimo 2 luglio dal Tribunale per il Riesame.
Prosegue così l’inchiesta su calcioscommesse che da oltre un anno vede coinvolti diversi esponenti della società messinese, calciatori, imprenditori e scommettitori – tra cui Arturo “Re Artù” Di Napoli, ex attaccante e poi allenatore dell’Acr Messina – accusati di associazione a delinquere. I 17 indagati, in base alle accuse della Procura e alle indagini della Guardia di Finanza, avrebbero “truccato” il risultato di alcune partire di Lega Pro disputate tra il 2015 e il 2016, vale a dire: Casertana-Messina; Messina-Martina Franca; Messina-Benevento, Messina-Paganese.
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