Tariffe impianti sportivi. Il Ministero apre uno spiraglio

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Si è riunita questa mattina la Commissione Sport presieduta dal consigliere comunale Piero Adamo. In sala consiliare, si è tornati a parlare delle tariffe per gli impianti sportivi. Secondo la Corte dei Conti. chi utilizza stadi, piscine o palestre di proprietà comunale dovrà garantire il 36% del costo complessivo di gestione dell’impianto. Una cifra esosa per le società locali che con tanti sacrifici portano in alto il valore dello sport in città.

A febbraio l’amministrazione ha allertato il Dipartimento Sport affinché si attivasse per adeguare il piano tariffario al nuovo indirizzo dettato dalla Corte dei Conti. Il mese successivo la giunta ha ricevuto la bozza del nuovo piano che attende ancora di essere approvato. Senza il documento, le società sportive non potranno avere contezza delle spese di gestione degli impianti che dovranno sostenere.

Nel dettaglio, secondo il nuovo Piano tariffario, una partita al S.Filippo costerebbe 12mila e 500 euro, 10mila allo stadio Celeste. Un’ora di allenamento nel più moderno impianto calcistico cittadino verrebbe addirittura a costare 1.250 euro. In tutti i palazzetti comunali, una gara agonistica ammonterebbe invece a 400 euro.

La settimana scorsa l’amministrazione non aveva partecipato all’incontro. Stamane l’assessore allo Sport Sebastiano Pino ha invece risposto presente. Pino,  nel corso dell’audizione,  ha preso l’impegno a non esitare  la delibera con gli aumenti tariffari, in attesa dell’imminente risposta del Ministero circa la possibilità di non applicare il “rapporto del 36%” a tutti gli impianti sportivi.
Lo stesso assessore Pino, in risposta a quanto richiesto sette giorni fa dal presidente provinciale del Coni Aldo Violato ha assicurato che si valuterà il calcolo “impianto per impianto”.

L’amministrazione dà il proprio assenso anche sulla possibilità di prevedere concessioni pluriennali per la gestione degli impianti. Un provvedimento che passerà successivamente dal Consiglio comunale.

In qualità di presidente dell’Ottava Commissione, Piero Adamo ribadisce che “l’aumento così come ipotizzato è insostenibile e svilisce in primis la funzione “sociale” dello sport”. Adamo invita, dunque, l’amministrazione a trovare una tempestiva risoluzione del problema in modo da  n consentire alle società sportive di programmare l’imminente prossima stagione.

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