D’Alia (Udc): «No allo smantellamento del “Cutroni Zodda” di Barcellona. Importante presidio ospedaliero»

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cutroni zoddaIl capogruppo Udc al Senato e segretario siciliano dei centristi, Gianpiero D’Alia, spezza una lancia a favore dell’Ospedale “Cutroni Zodda” di Barcellona che definisce «un importante presidio ospedaliero per un comprensorio altamente popolato». Per questo motivo il suo futuro del nosocomio dovrà essere garantito. «Condividiamo — dice il capo gruppo Udc — l’iniziativa dei consiglieri comunali, che, per focalizzare l’attenzione sul problema, si riuniranno in seduta oggi alle 19.00 nella sede municipale del Longano». «L’Ospedale, infatti, anche se ha una dotazione di reparti inferiore rispetto alle strutture di Milazzo e Patti — spiega D’Alia — garantisce oltre 22 mila pronto soccorsi l’anno, rimanendo una realtà fondamentale per l’assistenza immediata dei cittadini». Secondo D’Alia è fondamentale che la Regione siciliana e l’assessorato alla Sanità garantiscano il futuro operativo della struttura ospedaliera e quello lavorativo del personale sanitario e parasanitario e che si provveda ad aggiungere altri posti letto gli attuali 71 che sono insufficienti per una popolazione di oltre 80 mila abitanti che, nel periodo estivo, raddoppia. «Inoltre — aggiunge il senatore Udc — bisogna dotare l’ospedale di servizi essenziali, quali l’unità di terapia intensiva; la guardia attiva cardiologica; l’unità di traumatologia, con l’aumento dei posti letto e del personale, così da garantire l’assistenza necessaria, al fine da evitare i continui trasferimenti dei pazienti in altri nosocomi». Il senatore D’Alia chiede, inoltre, che anche l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona venga preservato e possa così continuare la sua attività. «In caso di chiusura dell’Opg — avverte — non esistono progetti alternativi per l’assistenza di questi soggetti. Inoltre, bisogna salvaguardare i livelli occupazionali dei personale parasanitario che vi lavora». In questo caso la soluzione, secondo D’Alia, potrebbe essere «la trasformazione dell’Opg in casa di reclusione con all’interno dei piccoli reparti attrezzati per il trattamento dei reclusi affetti da importanti patologie psichiatriche con pericolosità sociale».

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