La nuova rete ospedaliera siciliana è ufficiale: restano i tagli nel messinese

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I viaggi della speranza dei vari politici messinesi non sono valsi neanche il costo del viaggio e la fatica: la ristrutturazione della rete ospedaliera in Sicilia è ufficiale, i tagli sono confermati.

Entro il 31 dicembre 2017 la Sanità siciliana avrà apportate le modifiche messe a punto dall’assessorato regionale alla Salute targato Gucciardi.

Messina, dunque, subirà il clamoroso taglio alle ambulanze medicalizzate (quelle con medico a bordo, oltre autista e soccorritore), il nuovo piano ne prevede una ogni 60mila abitanti. La perderanno centri come Barcellona, Taormina, Milazzo, Patti, San Piero Patti, Francavilla, alcuni con bacini di utenza sui 100mila abitanti.

E poi i Pronto soccorso pediatrici soppressi del Policlinico di Messina, di Barcellona. L’intera provincia non avrà un reparto di reumatologia.

Insomma, come sempre è il territorio messinese ad essere ignorato nelle sue principali necessità.

Su 92 pagine, tre articoli, pubblicati ieri su Gazzetta Ufficiale, sarà possibile leggere la relazione sul contesto sanitario regionale e, a soffermarsi su quelle che riguardano il riordino della rete di Messina, anche lo scempio della logica sanitaria.

Tra i dati pubblicati, anche quelli relativi allo spostamento dei cittadini per le cure sanitarie al di fuori della propria provincia di appartenenza o fuori regione. Già alti nel passato, facile predire che saranno in netto aumento, con una Sanità che non premia chi resta.

Su 92 pagine, tra le righe, c’è tutta la sconfitta della politica siciliana, l’inadeguatezza di un piano sanitario e lo strapotere di un governo centrale che ignora in tutto e per tutto le ‘ragioni di una regione’. Non chiedetevi quale sia.

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