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Elezioni Regionali. Raffa (M5S): «Alcuni candidati sembrano allergici al rispetto delle leggi»

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Regionali. La candidata messinese alle prossime elezioni Angela Raffa del M5S (Movimento Cinque Stelle) si rivolge al prefetto per chiedere il rispetto delle leggi sullo svolgimento della campagna elettorale. Se l’iniziativa contro le affissioni selvagge dei grilli messinesi, ha portato alla immediata rimozione di molti manifesti abusivi, oggi la situazione è peggiorata ancora.

Dal 6 Ottobre vige il divieto di affiggere manifesti, o qualsiasi altra forma di propaganda, indicanti il nome e raffiguranti il volto di qualsiasi candidato al di fuori dei pochi stalli messi a disposizione dal Comune, ciascuno con il numero indicante il rispettivo partito.
«Alcuni sembrano proprio allergici – dichiara Angela Raffa del Movimento 5 Stelle – al rispetto di quelle stesse leggi, che i loro partiti, quando non loro stessi, hanno scritto. A quanto pare i numerosi richiami alla legalità ed alla bellezza, valgono per gli altri, i soliti partiti continuano invece a sentirsi al di sopra di leggi e regole, per di più imbrattando i muri della nostra provincia. Dopo la nostra prima denuncia abbiamo assistito ai comportamenti più fantasiosi. Se segnalavamo manifesti abusivi a Spadafora li toglievano, probabilmente più per evitare multe e brutte figure che non per senso civico. Però lo stesso candidato lasciava quelli abusivi, non inseriti nella mappa pubblica, affissi nel vicino comune di Saponara. C’è stato anche chi li ha messi sulle saracinesche, rendendo così possibile il sopralluogo dei vigili e la sanzione solo nei festivi ed in orario serale quando in questa città la visione di una pattuglia è un miraggio. Dopo un po’, e con l’apertura dei vari comitati elettorali, la situazione è rapidamente degenerata con diffusi comportamenti scorretti che non vengono sanzionati».

«Menzione a parte la riserviamo – continua Raffa – a tutti i banner e striscioni con la foto ed il nome del candidato, che fanno bella mostra sui balconi, o presso le sedi dei comitati elettorali. Anche quelli sono vietati dalla legge (è ammesso solo il simbolo del partito). Mette solo rabbia e tristezza vedere che chi chiede di essere giudicato per le sue idee giovani e non per il suo cognome, poi si avvale dei peggiori comportamenti della prima repubblica: bus pieni di truppe cammellate, e striscioni illegali esposti in più di un palazzo cittadino».

«Stendiamo poi un velo pietoso sul “gruppo di docenti e dirigenti dell’Università di Messina che ha deciso per un impegno politico e sociale”. Va bene che l’Università e i docenti messinesi, ci hanno abituato a leggere di loro sui giornali più per concorsi truccati e altri reati, che non per meriti scientifici; però sarebbero altri i comportamenti che ci si aspetterebbe da chi guida una istituzione prestigiosa con il compito di formare i cittadini di domani. E invece anche in questo caso, con la speranza di racimolare qualche voto in più, non si disdegna di calpestare le leggi di questo paese. In questa triste figura delle università siciliane, dispiace solo per i numerosissimi giovani e docenti che, senza vincere concorsi su misura o sfruttare i loro incarichi per consenso elettorale, si impegnano con fatica nell’insegnamento e nella ricerca».

L’aspirante Deputata all’Assemblea Regionale Siciliana, conclude dicendo: «Adesso, vista la totale inerzia, se non compiacenza, dei comuni, e delle autorità preposte, ci aspettiamo e chiediamo un intervento del prefetto. La situazione è così grave e fuori controllo da mettere a rischio lo stesso svolgimento di una regolare e democratica campagna elettorale».

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