Torre Faro, anche per residenti multe e parcheggi blu. Lettera a Cacciola

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Come è noto, dal 2 luglio scorso ha preso avvio il piano viario nella zona Torre Faro per il periodo estivo. Il piano prevede la possibilità di parcheggiare gratuitamente l’auto in un’area di interscambio che sarà sempre aperta ed illuminata, anche di notte, nella zona adiacente la via Pozzo Giudeo, antistante il complesso “Torri Morandi”. Per coloro che lasciano l’auto nell’area di parcheggio è attivo un servizio bus navetta, dalle 9.30 alle 21, con tariffa di 2 euro valida per andata e ritorno.

Nel resto del villaggio Torre Faro, i posti parcheggio sono tutti blu. La tariffa oraria, dal lunedì alla domenica, è di 2 euro. Se consideriamo il divieto di sosta lungo tutta via Fortino, le possibilità per i cittadini sono solo due. Anzi, tre: usufruire del servizio navetta, pagare il posteggio o essere multati.

Questa nuova organizzazione, che potrebbe essere accettabile, se non soddisfacente, per coloro che si muovono occasionalmente verso il Pilone per fare i bagni, ha generato il malcontento degli abitanti del villaggio. Infatti, l’ingegnosa amministrazione non ha pensato, altrettanto ingegnosamente, a distribuire “pass viari” ai residenti, costretti a pagare la tariffa ordinaria, altrimenti multati, come tutti gli altri.

Il consigliere Giuseppe Sanò (Pdr – Sicilia Futura) lamenta il disagio della popolazione “farota” in una lettera indirizzata all’assessore Gaetano Cacciola.

Assessore Cacciola oggi abbiamo ricevuto l’ennesima punizione, un’intera via ha subito la repressione della Polizza Municipale che ha elevato contravvenzioni a tutte le macchine della via Pozzo Giudeo, per poi completare il mandato in via Torre, in via Fortino e in via Biasini, multando tutte le autovetture dei residenti.

Se per evitare questo accanimento dovessimo parcheggiare tutti alle Torri Morandi non rimarrebbero più posti per tutti i bagnanti civili ed educati, causando come domenica scorsa la corsa al parcheggio selvaggio, persino in area demaniale.

Sanò chiede, dunque, un “ritorno alle origini”: annullare l’ordinanza e ristabilire il precedente piano di viabilità.

D’altra parte, l’amministrazione esiste appunto per migliorare la vita dei cittadini. Oppure no?

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