Rischio idrogeologico, presentato il sistema di informazione alla popolazione

Pubblicato il alle

3' min di lettura

In caso di emergenza dovuta a calamità naturali la popolazione deve servirsi anche degli appositi segnali indicanti vie di fuga e zone di ricovero. Questa mattina, durante una conferenza stampa, Protezione Civile e amministrazione comunale hanno presentato il sistema di informazione alla popolazione per il rischio idrogeologico con relativa segnaletica di sicurezza. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il vice Prefetto responsabile Ufficio Protezione Civile, Carmelo Musolino; l’ingegnere capo del Genio Civile di Messina, Leonardo Santoro; ed il presidente della seconda circoscrizione, Antonino Zullo.

“Obiettivo fondamentale di questa iniziativa – hanno dichiarato il sindaco Accorinti e l’assessore Pino – è fornire alla cittadinanza informazioni sul rischio meteo idrogeologico, ritenendo fondamentale la collaborazione e la sinergia tra gli enti pubblici in casi di emergenza di protezione civile al fine di dare assistenza alla popolazione. Le  tipologie di tabelle con pellicole rifrangenti predisposte per i torrenti relativamente ai nodi critici rappresentano uno strumento utile, al pari delle Aree di Emergenza individuate nel Piano di Emergenza Comunale (P.E.C.).

L’Amministrazione comunale ha sempre messo al primo punto la sicurezza delle persone come dimostrano anche gli investimenti del Masterplan”. Sono stati poi forniti ulteriori dettagli in merito ad “Alert System” e sul “Codice dei Colori Giallo, Arancione e Rosso”, in caso di avvisi di allerta trasmessi dalla SORIS (Sala Operativa Regionale) ed emanati dal CFD-Idro (Centro Funzionale Decentrato Multirischio Integrato – Settore Idro) del dipartimento Regionale della Protezione Civile e le relative procedure adottate dal dipartimento comunale di Protezione Civile e le norme di comportamento da attuare da parte della popolazione. A seguito di emanazione di avvisi di protezione civile con allerta rossa per rischio meteo idrogeologico e idraulico, si è osservato che la principale delle misure attuate è, pressoché in automatico, l’emissione di un’ordinanza sindacale di chiusura delle attività didattiche. In merito si rileva che gli avvisi di protezione civile riguardano separatamene il rischio idrogeologico (effetti al suolo derivanti dalle forti precipitazioni come frane e colate detritiche o di fango ecc.), ed il rischio idraulico (effetti sui corsi d’acqua derivanti dalle forti precipitazioni ad esempio esondazioni), e gli stessi non contengono invece notizie dirette in ordine a livelli di piovosità. Non sussiste un diretto rapporto tra l’emanazione dell’avviso di protezione civile con allerta rossa e la conseguente chiusura delle attività didattiche.

Gli avvisi infatti hanno sempre valore di previsione e non di certezza di accadimento; si ritiene quindi che la chiusura delle scuole debba essere determinata esclusivamente sulla base dell’esame del rischio esistente sul territorio e, pertanto, dovrà essere valutato se i plessi scolastici sono ubicati, o se la viabilità che dovranno percorrere i loro fruitori ricade, su aree a rischio idrogeologico o idraulico. In tale situazione, allora, potrebbe ipotizzarsi la chiusura delle attività didattiche (ma anche di quelle lavorative e produttive) che altrimenti sarebbe assolutamente priva di necessità. La valutazione, fondamentale per determinare la sospensione delle attività, è in capo alle amministrazioni locali e più precisamente ai Sindaci in qualità di Autorità locale di protezione civile come stabilito dalla Legge n.225/1992 modificata e integrata dalla Legge n.l00/2012.

(138)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.